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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2011 alle ore 08:49.
L'ultima modifica è del 18 febbraio 2011 alle ore 06:36.
Da domenica torna la Lettera al risparmiatore. Non si occuperà di "consigli per gli acquisti", né strettamente di risparmio come il titolo potrebbe far credere, ma non abbiamo voluto cambiarlo a memoria della tradizione di rigore che ha sempre ispirato la rubrica. Era nata con Emilio Moar, personaggio noto a tutti in Piazza Affari quando il mondo della Borsa era incarnato dagli agenti di cambio e dai procuratori che ogni mattina si incontravano nel variopinto recinto delle grida.
VIDEO / Ogni domenica sul Sole 24 Ore la Lettera per il risparmiatore
Moar parlava delle società quotate, di operazioni sul capitale, di settori con il linguaggio a lui più familiare, che era quello dei bilanci e dei parametri di mercato.
Diversi colleghi della redazione Finanza del Sole 24 Ore si sono poi avvicendati nel proporre al lettore le tematiche di mercato, dopo l'ultima Lettera di Moar sul settore assicurativo pubblicata solo quattro giorni prima della sua scomparsa. Negli ultimi quindici anni la Lettera è stata curata con continuità da Alberto Nosari, che l'aveva interpretata in chiave tecnica, dedicandosi a un'attenta lettura dei bilanci.
La nuova edizione si distaccherà dalla formula che negli ultimi anni i lettori hanno conosciuto. Ma il fil rouge resterà sempre la logica dei numeri per proporre analisi con la massima oggettività possibile. Ci occuperemo ancora di società quotate con focus sull'Italia ma nel contesto di un mercato che è diventato globale, e di settori, e di operazioni straordinarie, e di aziende, anche piccole e medie, che hanno trovato la formula giusta per crescere a un passo più spedito delle altre, a confronti nazionali e internazionali. Sempre, possibilmente, con un taglio legato alle vicende di attualità nella finanza.
Partiremo, domenica prossima, col contesto entro il quale svilupperemo le prossime analisi: quello delle Borse, tutte quotate, che stanno per diventare SuperBorse transcontinentali. E che vedono coinvolta anche la non più "vecchia" Piazza Affari.