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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2011 alle ore 09:13.
C'era attesa per i 4mila "nuovi" cable di Wikileaks sull'Italia, che stanno pubblicando da stamane 18 febbraio in anteprima mondiale Repubblica e L'Espresso.
L'Italia è in declino
Tra i vari documenti citati, anche un testo dell'ex ambasciatore Ronald Spogli sul tema del "declino". Repubblica scrive: «Il lento ma costante declino economico dell'Italia compromette la sua capacità di svolgere un ruolo nell'arena internazionale. La sua leadership manca di una visione strategica. Le sue istituzioni non sono ancora sviluppate come dovrebbero essere in un moderno paese europeo....». Nel mirino anche le mediazioni con Russia e l'Occidente fatte (a suo dire) in prima persona dal premier Berlusconi: «una politica assolutamente velleitaria». L'unica vera preoccupazione americana è il rapporto tra Roma e Mosca, tra Berlusconi e Putin. Gli Usa vogliono controbilanciare la crescente influenza russa sul fronte dell'energia, e notano con disappunto che «l'Italia, sfortunatamente, invece la favorisce».
Il governo Prodi? Coalizione litigiosa
Gli americani parlano anche dell'ex governo di Romano Prodi: «litigiosa coalizione», si legge sempre su Repubblica e prefigurano lo scenario post 2008: «riporteranno a palazzo Chigi il Cavaliere, vittorioso su Walter Veltroni». E poi, giù l'affondo: «Se vince Veltroni la situazione sarà eccellente - scrivono da Roma a Washington - se ritorna Berlusconi sarà molto eccellente». Gli americani lo pensano anche dopo il G8 dell'Aquila. Ma non sono giudicano positivamente i magistrati: «una casta inefficiente e autoreferenziale» e giudicano il Pd «disorganizzato». A essere apprezzato è invece Giorgio Napolitano che viene considerato «una figura assolutamente cruciale per la stabilità del Paese».
Washington fece pressioni su legge anti Ogm
Gli Stati Uniti, come è noto, fecero pressioni al livello mondiale in favore degli Ogm e nel 2003 sul governo italiano per impedire il varo di un decreto legge contro gli Ogm. Dai file di Wikileaks ottenuti dall'Espresso emergono i dettagli di questa intensa attività di Washington. Dopo l'annuncio della legge anti-ogm, «Washington si rivolge direttamente a Gianni Letta». Il sottosegretario rassicura l'ambasciatore Michael Sembler, preoccupatissimo: «Il decreto legge non ènell'agenda del consiglio dei ministri per quella settimana. Non è imminente». Letta chiama poi Silvio Berlusconi in presenza del diplomatico: «Dopo aver espresso il suo continuo appoggio agli sforzi del presidente Bush di diffondere la democrazia, Berlusconi promette che lui non avrebbe permesso al decreto Alemanno di passare al consiglio dei ministri nella forma in cuigli era stato descritto».