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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2011 alle ore 15:23.
Da giornalista sportivo a presidente della Fifa. È questa la carriera che sogna Grant Wahl, 37 anni, nato in Kansas, firma storica di Sports Illustrated dal 1996 e, adesso, candidato per la presidenza della Federazione internazionale del calcio.
Grant Wahl è sceso in campo con un annuncio su Twitter. Poi ha spiegato le sue ragioni in una pagina web nel suo spazio personale presente sul sito di Sport Illustrated. Non contento, ha aperto una pagina su Facebook. Poi una raccolta di firme su Twitter, che ha già più di 2000 adesioni. Infine ha confezionato uno spot video.
Comunque vada, Grant ha stabilito un primato: ha messo in moto una massiccia campagna virale, la prima nella storia delle candidature della Fifa. Tentativo sognante e disperato di compensare lo svantaggio, difficilmente colmabile, che accusa nei confronti degli altri candidati alle elezioni del 1 giugno che rinnoveranno i vertici della Fifa. Joseph Sepp Blatter, 74 anni, che guida la Federazione Internazionale di calcio da oltre dieci anni. E il concorrente più temuto, Mohamed Bin Hammam, presidente della Confederazione Asiatica di calcio.
Riuscirà la popolarità di Grant Wahl e soprattutto la popolarità del web e l'effetto social network a rendere possibile l'impossibile? «Perché non provarci», risponde Grant, che nella sua carriera vanta anche un successo editoriale (The Beckham Experiment, pubblicato nel 2009). Per poter correre alla presidenza della Fifa il giornalista dovrà ricevere almeno una nomination da una federazione nazionale entro il 1 aprile. «Non ho i soldi per volare in giro per i continenti per raccogliere il sostegno come Blatter - ammette - ma penso che ci debba essere una federazione disposta a sostenere un candidato che vuole scuotere il sistema».
La campagna elettorale è tutt'altro che improvvisata. Il giornalista di Sports Illustrated ricorda nel suo messaggio le critiche mosse all'attuale presidente per l'assegnazione dei Mondiali alla Russia nel 2018 e al Qatar nel 2022, definendo questi episodi «l'ennesima prova del fatto che l'organizzazione della Fifa sia lungi dall'essere pulita».
Poi passa alle proposte. Grant, se venisse eletto, metterebbe in agenda impegni di cui si parla da tempo ma sui quali non si è ancora raggiunto un accordo: dalle videoriprese delle porte all'ingaggio dei migliori arbitri per i Mondiali (senza limitazioni per nazione). E affronterebbe anche il tema delle "quote rosa" della Fifa, introducendo una figura femminile a capo del segretariato. Grant vorrebbe anche la riduzione a due anni della durata del mandato presidenziale.