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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2011 alle ore 16:40.
Cari amici,
al di là dei danni arrecati dalle ennesime, insensate e imperdonabili iniziative giudiziarie messe in campo dai magistrati di Milano, il Presidente del Consiglio, il governo e la maggioranza hanno lavorato e stanno lavorando alacremente alla soluzione dei tanti problemi che ci affliggono.
Abbiamo affrontato bene la crisi economica internazionale, ma, dopo aver evitato le conseguenze più gravi, siamo ancora alle prese con la necessità di creare le condizioni per uno sviluppo che sia solido e che sia duraturo.
Avere garantito la tenuta dei conti pubblici e del bilancio dello Stato, avere mantenuto la pace sociale, avere avviato finalmente la riforma della pubblica amministrazione, realizzato la riforma della scuola e dell'università, sostenuto con molti provvedimenti le imprese, tutto questo ci consente oggi di mettere i primi mattoni della ripresa e del rilancio dell'economia.
Il nostro governo, lungi dall'essere paralizzato o bloccato, come va dicendo l'opposizione con argomentazioni assolutamente infondate, il nostro governo del fare non si è fermato mai neppure un momento. E ora vogliamo e possiamo andare avanti grazie a un passo che è reso ancora più spedito dall'uscita dalla nostra maggioranza di Fini e dei suoi, che avevano sempre da ridire su ogni nostra iniziativa e ritardavano di proposito le riforme, in particolare, come sapete, quella della giustizia e quella sulle intercettazioni.
Negli ultimi due mesi abbiamo lavorato sodo, sottoponendo all'approvazione definitiva del Parlamento una serie di provvedimenti importanti: la legge di stabilità per continuare a tenere il bilancio pubblico in sicurezza; la riforma dell'università; il decreto per la situazione dei rifiuti in Campania; la legge comunitaria, più i decreti attuativi della legge sul federalismo fiscale, che per giudizio di tutti rappresenta una riforma epocale per un corretto uso del denaro pubblico, in quanto consentirà ai Comuni di contrastare l'evasione fiscale e consentirà ai contribuenti di controllare se le imposte versate corrispondano alla qualità dei servizi pubblici ricevuti.
Anche nell'ultima settimana l'azione del governo è stata nella direzione della crescita: abbiamo stipulato un accordo con le banche che proroga sino a tre anni la moratoria per il pagamento dei debiti delle piccole e medie imprese, e questo è un provvedimento che ha già aiutato circa 200 mila aziende e che nei prossimi mesi ne aiuterà ancora tantissime per uscire dalla crisi, per tornare a livelli di produzione che generano utili e per garantire migliaia di posti di lavoro.