Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2011 alle ore 14:05.
La Costituzione italiana rimane «un punto di riferimento» per lo sviluppo futuro del nostro paese. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento al Quirinale con cui ha chiuso l'incontro su "La lingua italiana fattore portante dell'identità nazionale", svolto nell'ambito degli eventi promossi per la celebrazione del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia.
Napolitano: il processo Ruby si svolgerà secondo giustizia
Casavola: sciogliere le Camere è prerogativa del capo dello Stato
Nel bilancio dei 150 anni dell'Italia unita, sottolinea Napolitano, «è giusto porre al massimo l'accento su quel che ha rappresentato l'età repubblicana, a partire dell'approccio innovativo e lungimirante dei padri costituenti». Approccio, ricorda il capo dello Stato, che «si tradusse nella storica conquista dell'iscrizione della nostra Carta del principio dell'istruzione obbligatoria e gratuita per almeno 8 anni». Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato come molti principi iscritti in Costituzione abbiano avuto «un'attuazione travagliata e non rapida». Ma, sottolinea, «ciò non toglie che essi abbiano ispirato in questi decenni uno sviluppo senza precedenti del nostro Paese e che restino fecondi punti di riferimento per il suo sviluppo a venire».
Napolitano ha concluso ricordando l'importanza di ricordare l'anniversario del 17 marzo, «ben al di là di ogni disputa sulle modalità festive da osservare o sulle diverse propensioni a partecipare manfestatesi. È giusto, nel bilancio dei 150 anni dell'Unità italiana, porre al massimo l'accento su quello che è stato il progressivo avvicinamento all'ideale di una lingua scritta e parlata da tutti gli italiani», ha aggiunto il presidente, «la nostra è una volontà di celebrare il 150esimo guardandoci dall'idoleggiare lo Stato italiano». Ma notando che «è proprio questo che conta: celebrare con serietà il nostro Centocinquantenario».