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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2011 alle ore 06:45.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ieri riserve sulla legge di conversione del decreto milleproroghe in una lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, nonché al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ricevuto al Quirinale per un colloquio di circa 35 minuti. Secondo il Colle, il maxiemendamento approvato al Senato e ora all'esame della Camera include misure troppo eterogenee, elude il vaglio preventivo di legittimità da parte del capo dello stato e infligge un nuovo vulnus alle prerogative del parlamento. Il decreto scade domenica, il governo è ora alla ricerca di una possibile via di uscita: potrebbero essere stralciate con un nuovo maxiemendamento alcune misure tra cui la nuova tassazione dei fondi comuni e le misure sul fisco per le banche. Mentre resterebbero in vita le proroghe del decreto originario presentato il 27 dicembre scorso tra cui quella sull'emersione delle case fantasma.