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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2011 alle ore 13:06.
Il Governo ha presentato il maximendamento al Milleproroghe, che sarà blindato in aula alla Camera dalla fiducia, autorizzata nel corso di un Consiglio dei ministri straordinario, durato solo dieci minuti. Il maxiemendamento presentato dal governo è interamente sostitutivo del decreto milleproroghe, ha annunciato il presidente di turno di Montecitorio, Maurizio Lupi. Il governo, ha poi aggiunto Lupi, ha annunciato la decisione di porre la fiducia. La discussione riprenderà domani 24 febbraio alle 9.
La disponibilità del Governo a modificare il testo del decreto milleproroghe era stata annunciata questa mattina in aula il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che aveva preso la parola in aula alla Camera alle ripresa dei lavori sul decreto legge, dopo lo stop di ieri al provvedimento del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Una decina i punti da correggere illustrati dal ministro dell'Economia in aula. La seduta é stata sospesa fino alle 20 di stasera. Poi ripresa pochi minuti per presentare il maxiemendamento, come annunciato tra l'altroo dal sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti.
Sabato il via libera definitivo del Senato
Il decreto legge milleproroghe tornerà in Senato venerdì pomeriggio all'esame delle commissioni Affari costituzionali, in sede referente, e Bilancio, per i profili di copertura. Il provvedimento sarà in aula sabato mattina alle 11 per la discussione generale. Alle 14 ci saranno le dichiarazioni voto e intorno alle 15 il voto finale. Probabile l'apposizione della fiducia anche in Senato.
Leggi l'abc del Milleproroghe on 169 voci (di Nicoletta Cottone e Claudio Tucci)
Le modifiche chieste da Napolitano
Viene modificata la parte del milleproroghe che prevedeva il blocco delle graduatorie dei precari fino al 2012. Tremontii ha spiegato in aula che «la normativa sui precari scuola, assunzione per provincia» é tra le parti del testo su cui, a seguito delle consultazioni di questi giorni, si può aprire una discussione tra le forze politiche. «Stiamo affrontando con gli uffici la questione. Secondo me si trattava di un buon compromesso», ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Nel mirino anche la normativa sul personale Consob, le disposizioni sugli immobili acquisiti a seguito di esproprio per Roma Capitale e le norme che consentono alle città con oltre un milione di abitanti di portare da 12 a 15 il numero degli assessori e di non rispettare il taglio del 20% imposto dalle norme sui risparmi della spesa pubblica. Stop anche alle disposizioni sugli incroci tra Tv e giornali, il blocco delle demolizioni delle abitazioni abusive campane, le concessioni relative ai contratti nella zona dell'Etna e le nuove regole per conseguire il titolo per il salvamento acquatico.