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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 17:32.

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Happy Birthday, Mr Apple. I fan hanno costruito una piazza sul web dove scrivere messaggi di auguri per i 56 anni di Steven Paul Jobs: sperano che guarisca presto e torni a guidare la Apple, lasciata per la terza volta negli ultimi anni. Deve seguire le cure per la sua salute. E il dibattito su internet è alimentato da sequenze di video e immagini scattate con teleobiettivi che mostrano il suo volto dimagrito. Durante la cena della scorsa settimana con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è stato fotografato di spalle, seduto al tavolo con altri grandi del mondo hitech.

Steve Jobs ha raccontato la sua vita in una straordinaria lezione a Stanford per una laurea honoris causa. La sua biografia è un romanzo. È nato nel 1955, figlio non riconosciuto di un docente universitario siriano e di una sua studentessa. Cresce in una famiglia adottiva a pochi chilometri da San Francisco: sono gli anni pionieristici della sfida per costruire i microcomputer, eredi dei colossali calcolatori che occupavano intere stanze degli edifici universitari. E partecipa alle riunioni dell'Homebrew computer club, un gruppo di appassionati che sperimentano i primi prototipi di software e hardware per microcomputer.

Nella metà degli anni Settanta conosce Steve Wozniak. E insieme costruiscono in un garage l'Apple I: sulla confezione ha come indirizzo per la manutenzione l'abitazione dei genitori di Jobs a Palo Alto. Ma è l'inizio di un'avventura epica. Di recente dagli archivi di un'emittente televisiva è spuntata un'intervista a un Jobs poco più che ventenne, emozionato e teso per la sua prima apparizione davanti a una telecamera. Apple è ormai un'azienda e la sua quotazione in borsa un successo. Ma il suo fondatore si dimette nel 1985. Ritorna undici anni dopo. E deve rilanciare una società in crisi. Inizia un serie di successi. Prima l'iMac, poi il lettore digitale ipod, collegato con la piattaforma iTunes: la sfida è di costruire un mercato per l'acquisto della musica. Vince e infila una vittoria dietro l'altra: lancia iPhone con la piattaforma per applicazioni, App Store. E poi il tablet iPad. Negli ultimi giorni circolavano indiscrezioni su un ritardo per il debutto di iPad 2, la seconda generazione del tablet. Ma era un allarme infondato.

Restano, però, le preoccupazioni per la sua salute. Apple non svela ancora i piani per la successione : un gruppo di investitori ha chiesto chiarezza sul futuro, ma non ha ottenuto risultati. È passato però il progetto per un board più trasparente.

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