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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 07:59.
Da questore di Palermo ha collezionato successi contro la mafia tra cui la cattura di Bernardo Provenzano. Da questore di Roma ha gestito l'ordine pubblico e non solo trovandosi di fronte all'emergenza continua che la gestione della sicurezza imponeva. Tornato a Palermo da prefetto il ragusano Giuseppe Caruso ha ereditato la gestione dei tanti problemi che lui già conosceva ma da un altro punto di vista.
A lui il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha pensato quando è scoppiata la grana dello sbarco in massa degli immigrati e a lui sono stati affidati i poteri speciali di gestione dell'emergenza immigrazione con l'ordinanza di protezione civile firmata la settimana scorsa (il 18) dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nove articoli in cui si dettagliano i poteri del prefetto ma si prevedono anche altri interventi tra cui misure per il completamento dell'attività sull'emersione del lavoro irregolare degli extracomunitari.
Caruso non parla e rimanda tutto a lunedì quando il ministro sarà nuovamente a Catania per incontrare i sindaci i cui territori potrebbero essere interessati da misure per ospitare gli immigrati. Caruso si limita a un lapidario «è tutto in itinere» ma sembra ovvio che in questo momento nulla può essere escluso. L'ordinanza che lo nomina commissario per l'emergenza immigrati, del resto, nulla esclude: a Caruso viene affidato il compito di definire i piani di azione per superare l'emergenza, di censire i cittadini sbarcati, di adottare misure finalizzate all'individuazione di strutture e aree anche da attrezzare destinate alla gestione dell'emergenza. A lui sono affidati poteri straordinari come l'adozione di provvedimenti in deroga (per esempio al codice dei contratti), il potere di esproprio o la requisizione in uso, deve individuare le aree a Linosa e Lampedusa per lo stoccaggio delle imbarcazioni sequestrate ai migranti.
Il commissario si avvale, fino al 30 giugno, di un contingente di 200 militari per la vigilanza sulle strutture che ospiteranno i migranti, avrà a disposizione dieci impiegati e tre consulenti (da scegliere tra magistrati o avvocati dello Stato) e potrà da subito gestire un milione per le prime spese. La stessa ordinanza individua 350mila euro per le Capitanerie di porto per far fronte all'emergenza. Tra le altre previsioni finanziarie il comma 4 dell'articolo 3 dell'Ordinanza prevede che «agli oneri connessi alla realizzazione delle iniziative di urgenza sostenute dalla Croce rossa e dalle Forze armate per i primi interventi di assistenza a favore dei cittadini stranieri in fuga dai paesi nordafricani si provvede utilizzando la somma di 15.168.216 euro». Infine la previsione sull'emersione del lavoro irregolare dei cittadini extracomunitari: prevista l'assunzione di 325 persone e l'aumento delle ore di straordinario e una copertura per gli oneri derivanti da questa attività di 5,6 milioni.