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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 09:54.
Dopo il polverone sollevato dall'affittopoli milanese del Trivulzio, tornano al centro della scena i nomi degli inquilini eccellenti di Enasarco. Ministri, parlamentari, sindacalisti, agenti segreti, vertici delle forze dell'ordine e loro familiari, che tra il 2003 e il 2007 hanno stipulato contratti di affitto a prezzi scontati con la cassa di previdenza degli agenti di commercio. Appartamenti di pregio dislocati a Roma concessi in locazione a costi inferiori a quelli di mercato: come denunciato nel marzo del 2008 da «Plus24». Un elenco vario e assortito, che andava dall'ex funzionario del Sismi, Pio Pompa, all'ex-patron del Perugia Calcio, Luciano Gaucci.
Entrambi potevano contare su 165 metri quadrati nel quartiere Ardeatino della Capitale, dietro il pagamento di un canone mensile di 698 euro. Ancora meglio era andata ad Antonio Manganelli, capo della polizia di stato, e a Francesco De Gennaro, figlio dell'ex capo della Ps, che avevano stipulato un contratto a canone concordato, rispettivamente di 1.297 e 1.041 euro mensili, per due appartamenti di 143 e 132 mq ai Parioli. Una zona di pregio dove nel 2008 gli affitti viaggiavano tra 2.500-3.000 euro al metro quadrato. Diversi i parlamentari presenti nella lista degli inquilini Enasarco: dal senatore del Pdl Francesco Maria Amoruso (145 mq ai Parioli a 1.141 euro al mese) al senatore del Pd Benedetto Adragna (70 mq in zona Delle Vittorie a 603 euro), fino all'ex deputato di An Mario Palombo (190 mq al quartiere Portuense a 736 euro).
Tra i ministri figuravano Elio Vito (127 mq in zona Camilluccia a 1.591 euro), l'ex titolare della Sanità Girolamo Sirchia (198 mq al Nomentano a 1.552 euro) e l'attuale viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli (97 mq a Trastevere a 600 euro) che solo l'altro ieri ha dato disdetta del contatto stipulato nell'ottobre 2006. «Gli affitti - ha ricordato ieri Brunetto Boco, presidente di Enasarco intervenuto a Radio24 - sono determinati da accordi con i sindacati, cosi come prevede la legge del l'equo canone e, negli ultimi dieci anni, sono stati progressivamente aumentati. Abbiamo palazzi non di pregio anche in zone centrali e, con questi immobili, già da tempo, alla scadenza dei contratti abbiamo cominciato ad affittarli a condizioni di mercato». Immobili che la cassa di previdenza adesso ha messo in vendita.