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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 13:43.
Da un lato si può puntare sulla voglia di riscatto, dopo l'insuccesso con figuraccia in casa dell'Inghilterra, dall'altro ci si può aggrappare anche alla cabala: nella propria storia, l'Italia ha ottenuto gli unici due successi sul Galles in occasione della sfida del Sei Nazioni nell'anno in cui si disputa anche la Coppa del mondo. È successo nel 2003 e nel 2007, perché non sperare che al Flaminio i Dragoni paghino nuovamente il debito fissato con cadenza quadriennale?
il pronostico è dalla parte degli ospiti
Di fatto, arrivati a questo punto, quella con il Galles a Roma può sembrare la partita su cui sperare maggiormente per evitare il cucchiaio di legno (ultimo posto in classifica corredato di sole sconfitte). Ma se guardiamo alle forze in campo, il pronostico è dalla parte degli ospiti. Che hanno interrotto una serie negativa vincendo (e convincendo) in Scozia e schierano una linea arretrata fantastica: dal folletto Shane Willams a Stephen Jones, da Hook a Roberts (centri che assemblano forza fisica e tecnica di alto livello), ci manteniamo costantemente nel rango dei fuoriclasse.
L'Italia - che fa tre cambi rispetto al XV di partenza con l'Inghilterra (Burton per Orquera, Barbieri per Bernabò e Dellapè per Del Fava) e inserisce tra i rincalzi Vosawai e il giovane Benvenuti - deve provare a rispondere mettendo il confronto sul piano della mischia e di un gioco il più possibile "lento". In questo Sei Nazioni il pack gallese lamenta l'assenza per infortunio di Gethin Jennkins e Adam Jones, una delle coppie di piloni più forti al mondo. Un indubbio vantaggio per gli azzurri, che proprio in prima linea riescono spesso ad affermare la loro supremazia. Ma servirà anche molto altro: un gioco al piede appropriato, una ritrovata propensione ai placcaggi, una gestione delle rimesse laterali ben lontana da quella (disastrosa) di 15 giorni prima a Twickenham.
A proposito del "tempio" londinese, sabato ospiterà Inghilterra-Francia che ha tutta l'aria di essere la sfida determinante per il primato nel torneo. Padroni di casa favoriti, non solo per il fattore campo, ma la Francia non parte mai battuta.
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