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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 09:28.
La giornata in Libia si apre con i ribelli che, secondo alcune voci, conquistano Misurata mentre il regime tenta di placare il malcontento con misure economiche. Le milizie anti-governative libiche hanno preso il controllo della città costiera Misurata, situata a meno di 200 km da Tripoli, dopo aver respinto una «violenta» controffensiva: lo sostiene un abitante della terza città della Libia. Le informazioni sulla situazione di Misurata sono state a lungo confuse. Gli oppositori di Gheddafi avevano annunciato mercoledì di aver preso la città; i residenti hanno detto che mercenari e soldati lealisti hanno lanciato una controffensiva, giovedì, ma che è stata respinta.
«I manifestanti hanno sconfitto le forze di sicurezza e preso il controllo della città», ha raccontato Mohamed Senoussi, 41 anni, «la situazione adesso è calma dopo 4 ore di intensa battaglia avvenuta nella mattina. Gli abitanti celebrano la vittoria e cantano «Dio è grande». «I civili stanno adesso organizzando il traffico, ispezionando la gente per cercare armi; sono stati arrestati alcuni infiltrati che si ritiene provenissero da Tripoli».
Gheddafi concede sussidi
Il governo libico ha aumentato gli stipendi, alzato i sussidi per il cibo e ordinato indennità speciali per tutte le famiglie. Lo riferisce la televisione di stato. Secondo la tv ogni famiglia riceverà 500 dinari libici (pari a 290 euro) per coprire l'aumento del costo del cibo, mentre gli stipendi di alcune categorie di dipendenti pubblici aumenteranno del 150%.
Si muove anche la Nato
Mentre Francia e Gran Bretagna preparano all'Onu una risoluzione per un embargo militare contro il regime libico si muove anche l'Alleanza atlantica. «Ho convocato una riunione di emergenza per oggi pomeriggio per consultazioni sulla situazione in Libia. Per cui ritornerò a Bruxelles tra poche ore», ha detto Rasmussen durante la sua visita a Budapest. «Prima della riunione incontrerò i ministri della Difesa Ue e discuterò con loro su come possiamo aiutare in modo pragmatico coloro che ne hanno bisogno e limitare le conseguenze di questi eventi», ha aggiunto. Il segretario generale della Nato ha precisato che le priorità devono essere l'evacuazione ed eventualmente l'assistenza umanitaria. «È un po' prematuro entrare nei dettagli, ma la Nato ha i mezzi che possono essere utilizzati in situazioni del genere e l'Alleanza Atlantica può agire come coordinatore se e quando uno stato membro individuale vuole agire», ha detto ancora Rasmussen.