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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2011 alle ore 16:53.
Stazza formidabile e bizzarrie à gogo, istruzione scarsissima e una presenza fisica capace di imporsi, Idi Amin Dada prende il potere in Uganda nel 1971, rovesciando con un golpe il presidente Milton Obote. Il suo regime sarà uno dei più sanguinari del secondo Novecento. Il numero di vittime calcolate oscilla tra le molte decine di migliaia e il mezzo milione. Mentre brutalizza il suo popolo, Amin circonfonde il suo corpaccione di dittatore di titoli a cavallo tra cabaret e delirio di onnipotenza, come quello di "Re di Scozia" (da cui il titolo del celebre film ispirato al despota ugandese) e quello di "Signore di tutte le Bestie sulla Terra e dei Pesci nel Mare, Conquistatore dell'Impero Britannico in Africa in Generale e in Uganda in Particolare". Se queste fantasiose rodomonterie araldiche muovono al sorriso, le sue gesta di despota muovono invece all'orrore.
Non pago delle violenze inferte nel suo paese, Amin si agita anche sulla scena internazionale. Attivo nemico di Israele, provoca a più riprese il governo keniano con demenziali e improvvise pretese territoriali, poi dichiara guerra alla Tanzania. Nel 1979 le truppe del paese aggredito, insieme con gruppi armati di oppositori ugandesi di Amin, occupano facilmente la capitale Kampala, ma il dittatore è già scappato. Dopo una breve permanenza nella Libia del colonnello Muammar Gheddafi, Amin trova un duraturo rifugio in Arabia Saudita, dove la famiglia regnante gli passerà un generoso stipendiuccio. I tentativi del dittatore di tornare nel suo paese, saranno inutili. L'ex satrapo ugandese muore a Jedda (la stessa città in cui si è trasferito l'ex presidente tunisino Zine El-Abidine Ben Ali, in seguito alle sue recentissime dimissioni) il 16 agosto del 2003. Secondo la sua data di nascita più probabile, ha 78 anni. Forse, invece, qualcuno meno.