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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2011 alle ore 06:37.
Mette il turbo il sistema nazionale di valutazione, che avrà il compito di dare le pagelle a insegnanti e docenti. La novità è contenuta tra i commi del decreto milleproroghe. Il ministro Mariastella Gelmini ha ridisegnato l'impalcatura generale del sistema attraverso il potenziamento di tre soggetti: gli ispettori ministeriali (che a regime, a concorso concluso, saliranno a circa 300 unità), l'Indire e l'Invalsi, cui è chiesto di portare a completamento l'attività di valutazione delle scuole di ogni ordine e grado.
Il prossimo 10 maggio i test di italiano e matematica sbarcheranno in seconda superiore. E nelle prossime settimane, annuncia Piero Cipollone, presidente dell'Invalsi, l'istituto per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, «restituiremo a ogni singola scuola i risultati dello scorso anno depurati dai fattori di contesto, rendendo le nostre valutazioni ancora più complete e utili alle scuole».
Le sperimentazioni
Più difficoltà stanno invece trovando i due progetti sperimentali annunciati a novembre dal ministro Gelmini per premiare istituti e professori più meritevoli. Sono partiti i primi di febbraio, ma con molta fatica. In palio c'è una mensilità lorda in più di stipendio per i docenti più bravi e fino a 70mila euro per le scuole meritevoli. Molto fredde sono state soprattutto le scuole. Su tre province campione, Pisa, Siracusa e Cagliari, ha reso noto il ministero del l'Istruzione, sono state raccolte appena 40 adesioni (il termine è scaduto il 7 febbraio) e tutte nel siracusano. Gli istituti delle altre due province hanno invece tutti bocciato il progetto, nonostante un massiccio "pressing" da parte di viale Trastevere per convincere presidi e insegnanti a farsi valutare. Maggior "successo" ha avuto il progetto di valutazione individuale, quello cioè rivolto agli insegnanti. Nelle tre province interessate dalla sperimentazione, Torino, Milano, Cagliari, sono arrivate tra le 35-40 adesioni, un numero sufficiente per partire, visto che la deadline era stata fissata ad almeno 15 adesioni. L'intenzione è comunque estendere i due progetti anche ad altre città. Nel mirino, secondo la Flc Cgil, ci sarebbero Arezzo, Massa Carrara e Ancona.