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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2011 alle ore 19:46.
La Chiesa interviene dopo le accuse del premier Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi aveva attaccato la scuola pubblica colpevole, a suo dire, di inculcare idee diverse «da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie». Lo fa per bocca del presidente della Cei e arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco. «La Chiesa, come sempre, ha molta stima e fiducia nella scuola perchè è un luogo privilegiato dell'educazione, tanto più perché siamo nell'ambito del decennio sulla sfida educativa che la Cei ha scelto. Quindi ci sta a cuore l'educazione integrale, anche attraverso la scuola, in qualunque sede, statale o non statale. L'importante è che ci sia questa istruzione ma anche questa formazione della persona, che è scopo della scuola a tutti i livelli».
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L'elogio degli insegnanti
Parlando a margine dell'incontro a Palazzo Ducale di Genova su '"La formazione della coscienza nel Beato John Henry Newman" Bagnasco ha quindi aggiunto che «ci sono tantissimi insegnanti e operatori che si dedicano al proprio lavoro con grande generosità, impegno e competenza, sia nella scuola statale, sia non statale, quindi il merito va a loro. Tutti quanti ci auguriamo che anche la libertà di scelta dei genitori nell'educazione dei figli possa essere concretizzata sempre più e meglio, ma questo riguarda un altro aspetto della scuola non statale. In generale - ha concluso il porporato - sicuramente tutti auspichiamo che la scuola a tutti i livelli e in tutte le sedi, possa veramente rispondere al desiderio dei genitori per i loro figli».