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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2011 alle ore 08:04.
Tutti i cittadini italiani che hanno fatto richiesta di rientrare dalla Libia sono stati rimpatriati. Lo ha detto al «Sole 24 Ore» il direttore dell'unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, che ha evidenziato come in questi giorni siano stati rimpatriati anche diverse centinaia di cittadini europei e non.
Tutto questo, spiega, è stato possibile grazie al piano organico messo in campo assieme al ministero della Difesa subito dopo il precipitare della situazione. La task force, coordinata da Roma e, sul campo, dalla «mini unità di crisi» costituita presso l'ambasciata italiana a Tripoli, ha potuto contare anche sull'appoggio di Alitalia, con voli di linea e speciali, e di imprese private. «Il meccanismo però rimane in piede – sottolinea Romano – perché l'emergenza non è finita e ci possono essere altre richieste». Tra le operazioni di ieri, la partenza dal porto di Al Burayqah (Libia) del cacciatorpediniere della marina «Francesco Mambelli» che arriverà oggi a Catania, con circa 300 persone, quasi tutte straniere e solo quattro italiani. Ad attenderlo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Con l'arrivo del Mambelli, il numero complessivo di persone evacuate sale a 810, di cui 274 italiani. Secondo la commissaria Ue per gli aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, restano da evacuare dalla Libia ancora 650 cittadini europei.
Cl. T.