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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2011 alle ore 10:50.

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Soldato italiano ucciso da una bomba in Afghanistan, feriti altri 4 militariSoldato italiano ucciso da una bomba in Afghanistan, feriti altri 4 militari

Un militare italiano, il tenente Massimo Ranzani, è rimasto ucciso nell'esplosione di un ordigno improvvisato che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di Shindand, nell'ovest dell'Afghanistan, alle 12.45 ora locale. I quattro militari feriti (inizialmente si è parlato di «gravi condizioni») sono fuori pericolo: hanno riportato traumi e fratture agli arti inferiori e non sono in pericolo di vita. I militari italiani facevano parte del quinto Reggimento Alpini di Vipiteno e rientravano da un'operazione di assistenza medica alla popolazione nella zona di Shindand. I talebani hanno rivendicato l'attentato.

Massimo Ranzani aveva 36 anni ed era alla sua seconda missione
La deflagrazione ha colpito il terzo mezzo di una pattuglia che rientrava da un'attività di MedCap congiunta con le forze afgane. Il Tenente Massimo Ranzani, il militare deceduto oggi nell'esplosione che ha investito un Lince nei pressi di Shindand, in Afghanistan, aveva 36 anni. Era nato a Ferrara il 24 marzo 1974 ed era alla sua seconda missione in Afghanistan. E' quanto si legge in una nota dell'Esercito che, attraverso il Capo di Stato Maggiore, Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto, esprime il cordoglio per la morte del militare.

I quattro feriti sono gravi
I militari sono stati evacuati presso l'ospedale militare (Role 2) della base "Shaft"
di Shindand, sede del comando della Task Force Centre. Il soccorso ai feriti è ancora in corso. I quattro militari, tutti appartenenti al 5* reggimento alpini di Vipiteno, coinvolti oggi nell'esplosione che ha investito un Lince nei pressi di Shindand, in Afghanistan, sono rimasti "gravemente feriti". Lo riferisce in una nota lo Stato Maggiore della Difesa.

Con l'attentato di oggi, sale a 37 il numero degli italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione nel 2004. Profondo cordoglio per la morte del soldato italiano da parte del presidente della Repubblica Napolitano e del ministro della Difesa Ignazio La Russa, mentre il presidente del Consiglio Berlusconi ha parlato di «tormento» e di «calvario»: «Tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medioevale sia uno sforzo che andrà in portò», pur precisando che l'impegno dell'Italia in Afghanistan deve andare avanti.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha invece inviato un messaggio al Capo di stato maggiore della Difesa, Biagio Abrate, per esprimere il suo «sgomento e dolore» e per «rinnovarle il mio apprezzamento per il coraggio, la professionalità e lo spirito di sacrificio - scrive Fini - con cui i nostri militari svolgono la loro opera in questo tormentato paese». Profondo dolore e vicinanza ai familiari dei feriti ha espresso anche il presidente del Senato, Schifani, «per un'altra vita che cade, immolandosi sull'altare della democrazia».La seconda carica dello stato ha osservato che «l'Italia continua a pagare degli alti prezzi, ma lo fa in piena coscienza e nella consapevolezza che la libertà é un bene da garantire anche al di fuori dei propri confini».

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Più lunga o più breve del previsto la guerra contro i talebani sarà comunque «alla spicciolata» (di Christian Rocca)

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