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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2011 alle ore 20:57.

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De Siervo: ma quali comunisti, la Corte costituzionale va oltre gli interessi di bottegaDe Siervo: ma quali comunisti, la Corte costituzionale va oltre gli interessi di bottega

«C'è un esponente politico, di cui non farò il nome, nemmeno sotto tortura, che polemizza con la Corte Costituzionale, parlando di esponenti comunisti. Non si capisce però da dove trae queste affermazioni. Scusate questo sfogo». Lo ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Ugo De Siervo, intervenendo a Cosenza a una manifestazione sui 150 anni dell'Unità d'Italia. «In questi giorni - ha aggiunto - ho sentito critiche non giuste e non solo nei confronti della Corte Costituzionale. Tanto per essere chiari non sono i pm ad impugnare le leggi. La Costituzione va oltre gli interessi di bottega».

«La fedeltà sostanziale alla Costituzione - ha aggiunto il presidente De Siervo - spetta a tutti i soggetti istituzionali e privati di ogni appartenenza culturale o politica. Alla Consulta tocca il compito più oscuro di intervenire nei casi, prescritti dalla Costituzione, in cui vi sia un dubbio o un sospetto di violazione dei principi costituzionali da parte di un soggetto che abbia responsabilità istituzionali».

«Spesso la Corte - ha detto ancora de Siervo - ha svolto il faticoso compito di precedere Parlamenti un po' pigri non per rifare la Costituzione, che è una funzione che spetta alle Camere. La Corte non è esente da errori o fraintendimenti ed il diritto di critica ci stimola ed è opportuno».

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