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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2011 alle ore 06:36.

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ROMA
In febbraio il fabbisogno del settore statale ha messo a segno una buona performance, attestandosi a quota 8 miliardi, contro i 12,9 del 2010: circa 5 miliardi in meno. In tal modo, il dato cumulato dei primi due mesi del 2011 si colloca attorno ai 10 miliardi, 1,2 miliardi in più nel confronto con lo stesso periodo del 2010.
Il miglioramento del saldo di febbraio - stando a quanto ha comunicato ieri sera il ministero dell'Economia - è da attribuire al «buon andamento del gettito fiscale e ad una contenuta dinamica dei pagamenti, in particolare per quelli effettuati dalle amministrazioni territoriali». Variazione significativa che ora attende di essere confermata dall'andamento delle principali variabili di finanza pubblica per l'anno in corso. Il fabbisogno fotografa l'andamento di cassa, dunque è suscettibile di variazioni contabili mensili che a volte risultano difficilmente comparabili con l'anno precedente.
In gennaio, ad esempio, la variazione negativa (2 miliardi di passivo contro un avanzo di 4,1 miliardi del gennaio 2010) era quasi interamente da imputare alla tranche di 1,2 miliardi del prestito a favore della Grecia, in ossequio agli impegni sottoscritti in sede europeo per la salvaguardia della stabilità finanziaria dell'eurozona. Ad adiuvandum, si era registrata una «diversa calendarizzazione» dei finanziamenti netti all'Unione europea, con un impatto negativo di circa 3 miliardi, cui si erano aggiunti maggiori prelievi dalla tesoreria statale da parte delle amministrazioni locali.
Pur con queste oscillazioni mensili, si tratta di un indicatore di notevole importanza: il fabbisogno alimenta il debito, può differire dall'aggregato più ad ampio spettro utilizzato in sede europea (l'indebitamento netto di competenza), e va tenuto sotto stretta osservazione per verificare in tempo reale gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi programmati.
L'indicazione di partenza per il 2011 è che il gettito fiscale tiene, e che per ora non emergono particolari elementi di tensione sul fronte della spesa. Ma come sempre occorrerà attendere almeno il primo semestre dell'anno, per avere piena cognizione dell'andamento dei conti dello stato e delle amministrazioni locali. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti è tornato a escludere che per rispettare la tabella di marcia concordata in sede europea sia necessario ricorrere a una manovra correttiva, come paventato dall'opposizione con riferimento agli effetti della nuova governance economica che vedrà la luce nel prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. Ne sapremo di più tra qualche settimana.
Per il 2011, stando alle stime più recenti, il Pil dovrebbe attestarsi all'1,3% (la stessa performance del 2010) con il deficit al 3,9% del Pil, contro il 4,6% dello scorso anno. Le nuove stime per il 2011 saranno definite tra breve, all'interno del quadro previsionale fissato dal «semestre europeo», di fatto il primo esperimento di coordinamento ex ante delle politiche econoniche degli stati membri. Stando al nuovo timing, entro il 10 aprile è attesa la presentazione in Parlamento del «Def», documento di economia e finanza al suo esordio, che unifica la «Ruef» (Relazione sull'economia e la finanza pubblica) e lo schema di decisione di finanza pubblica (il vecchio Dpef che viene così anticipato da settembre ad aprile). Nel testo dovrà essere inserito lo schema del «Programma nazionale di riforme» che il governo invierà a Bruxelles in versione integrale entro fine aprile.
Il complesso degli adempimenti imposti dal nuovo calendario europeo si completa con l'aggiornamento del programma di stabilità, le nuove stime macroeconomiche per l'anno in corso e per il prossimo triennio. Il tutto è stato recepito dalla proposta di legge di iniziativa parlamentare approvata all'unanimità dalla Camera lo scorso 9 febbraio e ora all'esame del Senato. Nel provvedimento che tra breve dovrebbe ricevere il via libera definitico si definiscono nel dettaglio le modifiche alla legge n. 196 del dicembre 2009 che ha riformato le procedure relative alla contabilità pubblica.
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LE CIFRE

8 miliardi
Febbraio 2011
Il dato del settore statale per febbraio 2011 è pari a 8 miliardi di euro, in calo rispetto ai 12,9 miliardi realizzati nello stesso mese del 2010; il miglioramento del saldo di febbraio é da attribuirsi, secondo il Tesoro, a un buon andamento del gettito fiscale e a una contenuta dinamica dei pagamenti, in particolare per quelli effettuati dalle amministrazioni territoriali
10 miliardi
Il bimestre
Con questo aggiornamento, il fabbisogno statale dei primi due mesi dell'anno è pari a circa 10 miliardi di euro, superiore di 1,2 miliardi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

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