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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2011 alle ore 13:54.

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Natascha Kampusch chiede un milione di euro di danni allo Stato austriaco. Sono passati quasi cinque anni da quando la famosa ex rapita, che nel frattempo ha 23 anni, è scappata dalla prigionia il 23 agosto 2006. Se solo le indagini degli inquirenti austriaci fossero state più accurate, Natascha, che quando è scomparsa aveva dieci anni, le sue sofferenze avrebbero potuto terminare prima.

La polizia austriaca ha fallito, l'avvocato della ragazza, Gerald Ganzger, non ha dubbi: "Non è un segreto. La commissione di valutazione lo ha messo nero su bianco». Nei primi giorni dell'inchiesta, la polizia era stata anche a Strasshof, alla periferia di Vienna, nell'abitazione di Wolfgang Priklopil, l'uomo che l'ha tenuta segregata otto anni e mezzo e che si è suicidato non appena lei è fuggita. Errori simili possono costare caro allo Stato: Ganzger chiede 323 euro al giorno per i 3096 giorni di prigionia, per un totale di un milione di euro. E "3096 giorni" è anche il titolo del libro autobiografico pubblicato da Kampusch a settembre scorso.

Il governo austriaco ha tre mesi di tempo per reagire all'offerta di conciliazione, prima che la richiesta prosegua sul terreno giudiziario: «Speriamo che sia possibile trovare un accordo amichevole», insiste Ganzger.

Intanto il progetto del film sulla storia della ex rapita austriaca ispirato al libro "3096 giorni", le cui riprese erano previste nel 2012, sembra naufragare dopo la morte del regista tedesco Bernd Eichinger a gennaio. Per interpretare Natascha era stata contattata anche la star Kate Winslet.

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