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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 17:41.

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Fini: non voterò sul conflitto di attribuzione - Berlusconi su Ruby: era già maggiorenne (Reuters)Fini: non voterò sul conflitto di attribuzione - Berlusconi su Ruby: era già maggiorenne (Reuters)

Sulla richiesta di conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato avanzata dal Pdl «sono fermamente determinato a far rispettare il regolamento e valutare anche in ragione del fatto che non ci sono precedenti l'opinione della giunta per il regolamento». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando a Porta a porta nel corso della registrazione della puntata in programma questa sera.

La difesa di Berlusconi: ho prove che Ruby non era minorenne

«La Giunta per il Regolamento - ha aggiunto Fini - non vota. Io l'ho convocata perché non ci sono precedenti, la vicenda è oggettivamente importante e io devo valutarla nello stretto rispetto dei regolamenti. Sentirò i pareri e porterò all'ufficio di presidenza la mia opinione». L'ufficio di presidenza «è il filtro - ha precisato - che da sempre viene usato quando un deputato chiede alla Camera di eccepire un conflitto di attribuzione. È un passaggio inevitabile, e in quella sede a volte si è votato a volte no in passato. Non ci sono precedenti che possano essere portati a esempio. Il mio parere personale comunque non sarà espresso perché tutti sanno che il presidente non vota. L'unica stella polare è il rispetto del regolamento e delle leggi a partire dalla Costituzione. Se accade questo non c'è alcuna ragione per conflitti istituzionali che vengono alimentati da legittime posizioni politiche».

Berlusconi ha la sindrome del complotto
«Berlusconi non ha dimestichezza con il dissenso. Ha sempre la sindrome del complotto», ha proseguito Fini, che ha ribadito di non avere intenzione di dimettersi da presidente della Camera, rilanciando: «Sa quanti uomini politici si sono dimessi quando sono stati coinvolti in vicende giudiziarie?».Fini ha assicurato di non avere «mai mancato di rispetto alla Costituzione e al regolamento della Camera. Ho espresso e continuerò esprimere le mie opinioni politiche al pari di tutti i deputati ma nessuno mi contesterà di aver violato il mio dovere».

«Bossi è il dominus del governo»
«Il problema non è Bossi ma Berlusconi che ha concesso a Bossi di essere il "dominus" del governo. Il vero presidente del Consiglio è Bossi. Berlusconi è un signore che ha bisogno del rapporto vitale con la Lega perché solo con la Lega possono essere approvate alcune leggi», ha polemizzato ancora Fini. «Oggi - ha detto il presidente della Camera - non c'è più nella maggioranza uno che, come facevo io, contesta Bossi quando dice cose lesive dell'identità nazionale». E sul tema del federalismo ha aggiunto che «il paradosso con il varo del federalismo municipale, è che i Comuni saranno ancora più dipendenti dai trasferimenti delle risorse statali e in più c'è il rischio per i cittadini di un aumento delle imposte».

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