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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 11:43.

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Maroni: l'Italia ha predisposto un piano B nel caso dovesse partire una fuga di massa dal nord Africa (Afp)Maroni: l'Italia ha predisposto un piano B nel caso dovesse partire una fuga di massa dal nord Africa (Afp)

L'Italia ha predisposto un Piano B per gestire l'eventuale esodo di massa dal nord Africa a seguito della guerra civile in Libia. Lo ha annunciato il ministro degli Interni Roberto Maroni, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri. «Perché se dovesse prendere avvio la fuga di massa noi siamo pronti a gestire la prima accoglienza». Saranno i prefetti a gestire gli eventuali arrivi, e «con i sindaci sperimenteremo un villaggio della solidarietà ai richiedenti asilo, un'altra best practice del'Italia sul fronte dell'accoglienza».

In soli due mesi sbarcati in Italia 6.300 immigrati, contro i 4.400 di tutto il 2010 (di Francesco Nariello)

VIDEO / Il piano B dell'Italia e gli sbarchi a Lampedusa (di Nicoletta Cottone)

Il 10 marzo a Bruxelles riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell'Ue sulla Libia
Intanto l'alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, ha reso noto 10 marzo a Bruxelles si terrà una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell'Ue sulla Libia, in vista del vertice dei leader dei Ventisette del giorno dopo. La riunione del 10 marzo avrà come obiettivo la valutazione «degli sviluppi in corso in Libia e nella regione più ampia» e la preparazione «del Consiglio europeo straordinario sul Vicinato meridionale e la Libia del giorno dopo, l'11 marzo». Dopo il vertice, la Ashton riferirà ai colleghi ministri degli Esteri dei 27 sulle discussioni con i capi di Stato e di governo in occasione «della riunione Gymnich che si terrà in Ungheria nel tardo pomeriggio dell'11 e il 12 marzo».

Lunga telefonata Berlusconi-Merkel
È durata circa mezz'ora la telefonata fra Silvio Berlusconi e Angela Merkel al termine del Consiglio dei ministri. Secondo fonti governative il cavaliere e la cancelliera tedesca hanno affrontato sia il tema della crisi economica sia quello della situazione in Nord Africa ed in particolare sulla Libia.

In partenza una missione umanitaria: arriva il Campo Italia
Il Consiglio dei ministri, ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha approvato l'invio di una missione umanitaria per fare fronte alla situazione di vera emergenza che si é creata nella zona di confine tra la Libia e la Tunisia. L'iniziativa italiana, ha detto Frattini, «nasce da una richiesta esplicita, del governo tunisino e del governo egiziano, all' Italia di contribuire al rimpatrio sicuro di decine di migliaia di lavoratori egiziani scappati dalla Libia per le condizioni di sicurezza o perché hanno perso il lavoro». Il Campo Italia si aggiungerà, «in un ambito di collaborazione» sanitaria e alimentare, a quelli allestiti da Unhcr e l'Organizzazione internazionale delle migrazioni, dove sono già arrivati 77mila profughi per il 70% egiziani. L'Italia «farà da apripista» ad altre iniziative europee, mentre l'Austria ha già annunciato di voler contribuire all'attrezzatura di Campo Italia.

Cresce l'emergenza sbarchi a Lampedusa
Intanto cresce l'emergenza per gli sbarchi a Lampedusa, che si susseguono senza sosta. Solo nell'ultima giornata sono arrivate via mare circa 720 persone a bordo di piccole imbarcazioni intercettate dalla Guardia di finanza. I nuovi migranti vengono portati al centro di accoglienza dell'isola, per poi essere smistati fra le diverse strutture di accoglienza presenti nel Sud Italia, come Bari e Brindisi. Secondo il rapporto Ocse-Censis nei primi due mesi dell'anno sono avvenuti 132 sbarchi per un totale di 6.300 clandestini intercettati contro i 169 sbarchi di tutto il 2010 con 4.400 migranti. Il ministro degli Interni Roberto Maroni ha ribadito che l'Italia si sta preparando a un impatto senza precedenti di sbarchi sulle nostre coste. Sono previsti, ha spiegato, movimenti di 200mila persone in fuga dalla guerra e in cerca di riparo. La chiusura del confine tra Libia e Tunisia ha accentuato questo rischio. Sarebbero infatti almeno 150 mila le persone che premono dalla Libia verso il confine con la Tunisia, paese interessato da un esodo senza precedenti esploso anche grazie anche all'azzeramento dei controlli alle frontiere. Si teme anche il rischio di infiltrazioni di Al Qaeda nella crisi libica.

In arrivo aiuti dall'Italia
L'Italia nelle prossime ore porterà aiuti a Bengasi e allestirà un campo in Tunisia al confine con la Libia. Dal porto di Catania invece partirà una nave con destinazione Bengasi con a bordo generi di prima assistenza. L'emergenza ha messo in crisi anche gli accordi per i rimpatri. Oggi le autorità di Tunisi accettano di accogliere solo quattro connazionali al giorno.


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