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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 18:22.

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Il Pdl propone la prescrizione breve per incensurati e over 65. Applicate sempre le attenuanti genericheIl Pdl propone la prescrizione breve per incensurati e over 65. Applicate sempre le attenuanti generiche

Il giudice, in presenza di un imputato incensurato o che abbia superato i 65 anni di età è obbligato ad applicare sempre e comunque le attenuanti generiche. Con conseguente riduzione dei tempi di prescrizione del reato. È questa una delle norme contenute nella proposta di legge presentata alla Camera dal deputato del Pdl Luigi Vitali. Le attenuanti, poi, dovranno sempre considerarsi prevalenti rispetto alle aggravanti quando «per effetto della diminuzione della pena il reato risulti estinto per prescrizione». Il giudice (anche se si fosse nella fase delle indagini preliminari) dovrà pronunciare in camera di consiglio una «sentenza inappellabile di non doversi procedere».

La proposta di legge, spiega lo stesso Vitali, è in realtà il frutto di un lavoro fatto dai tecnici della giustizia di Forza Italia nel 2001 che ora la maggioranza vuole riproporre. Anche per accelerare i tempi. In 44 articoli, oltre ad introdurre la prescrizione breve, si riforma di fatto buona parte del codice di procedura penale. Tra le novità che il Pdl punta ad inserire nell'ordinamento, anche l'ipotesi che a pronunciarsi su tutti i reati commessi dai magistrati (come ad esempio la violazione del segreto istruttorio) sia sempre la Corte d'Assise visto che ogni collegio può contare su due togati e 6 giudici popolari. E sempre la Corte d'Assise sarà chiamata ad occuparsi di un maggior numero di reati tra cui anche quelli contro la Pubblica Amministrazione.

A rischio il processo sul caso Ruby
Ma c'è anche un'altra norma destinata a far discutere: quella che rende inutilizzabili tutti gli atti di indagine nel caso in cui il Pm non abbia esercitato l'azione penale o non abbia richiesto l'archiviazione per tempo, cioè senza rispettare il termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice. È questa una misura, commenta l'opposizione, che cancellerebbe di fatto il processo sul caso Ruby. L'iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi, infatti, è avvenuta qualche tempo dopo quella degli altri imputati coinvolti nella vicenda.

Quindi, si introduce il legittimo sospetto tra le cause di rimessione del processo e si estendono i casi in cui il giudice abbia l'obbligo di astenersi prevedendo, tra l'altro, l'ipotesi del magistrato che abbia avuto «comportamenti o manifestazioni di pensiero» o abbia aderito a movimenti o ad associazioni «che determinino fondato sospetto di recare pregiudizio all'imparzialità del giudice». Nella proposta di legge firmata da Luigi Vitali si prevede anche la proroga da uno a sei mesi di tutti i termini per la difesa.

Ghedini: iniziativa personale, Vitali la ritiri
«La proposta depositata dall'on. Vitali è di sua esclusiva iniziativa e non concordata con la Consulta Giustizia del Pdl». Lo precisa in una nota Niccolò Ghedini aggiungendo che «chiederemo all'on. Vitali di ritirare immediatamente quella parte di ddl che potrebbe offrire strumentali polemiche in particolare per ciò che riguarda la prescrizione».

Berlusconi: non ne so nulla, credetemi
«Non ne so nulla». Risponde così il premier Silvio Berlusconi lasciando Palazzo Grazioli ai cronisti che gli chiedevano notizie sulla proposta del Pdl sulla prescrizione breve.
Rispondendo ad una domanda sulla possibilità che la proposta sia condivisa dal governo, il Cavaliere ha ribadito: «Mi dovete credere, non ne so nulla».(

Di Pietro: «In Parlamento solo norme che servono a salvare Berlusconi»
Antonio Di Pietro ha stigmatizzato le norme sulla giustizia presentate dalla maggioranza. «In questi giorni in Parlamento si esaminano tutte quelle norme che servono a salvare Berlusconi dai processi e non a migliorare il sistema giustizia», ha dichiarato in una nota.
«Si discute su come limitare l'uso delle intercettazioni, della prescrizione ad hoc per il presidente del Consiglio, del finto processo breve, della riforma della Corte Costituzionale e della riforma dell'azione penale e non dei problemi reali dei cittadini», ha ricordato.
«Insomma invece di dare al comparto sicurezza mezzi e procedure che permettano di snellire realmente i processi e a far funzionare la macchina, il governo, come al solito, pensa agli affari suoi: vergogna!», ha concluso.

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