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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2011 alle ore 15:29.

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Il Guardasigilli Angelino Alfano, la riforma della giustizia serve ai cittadini, non a Berlusconi (Fotogramma)Il Guardasigilli Angelino Alfano, la riforma della giustizia serve ai cittadini, non a Berlusconi (Fotogramma)

La riforma costituzionale della giustizia che giovedì prossimo il Guardasigilli Angelino Alfano porterà in Consiglio dei ministri «non serve a Berlusconi ma serve ai cittadini». Intervenendo ad Avezzano alla comvention di "Noi riformatori", il ministro della Giustizia ha precisato che la riforma costituzionale della giustizia sarà completata «a ridosso delle prossime elezioni, cioè tra due anni. E parte all'attacco della sinistra: «noi non siamo "il meglio", ma certamente siamo migliori di voi».

I tre principi cardine
Alfano ha anticipato che la riforma della giustizia si basa su tre principi cardine: parità tra accusa e difesa, responsabilità dei magistrati e ripensamento del Csm. «Accusa e difesa - ha precisato il Guardasigilli - devono essere alla pari e quindi devono essere giudicati da un giudice imparziale. Oggi pm e giudici si danno del tu e hanno stessi uffici e uguale Csm. Se poi un magistrato sbaglia - ha proseguito Alfano - come per i medici e gli avvocati deve esserne responsabile». Infine, riforma del Csm perchè «se la magistratura deve essere autonoma dai poteri, deve essere anche senza nessuna influenza interna e, quindi, devono essere giudicati da un organismo terzo».

Ghedini: il premier sarà in aula di lunedì
Intanto Niccolò Ghedini, parlamentare del Pdl e avvocato del premier, ha dato la
disponibilità del presidente del Consiglio a essere in aula ogni lunedì. In casi particolari si potrà ricorrere anche alla doppia udienza tra processi diversi. In ogni caso, ha sottolineato Ghedini, «bloccare l'agenda del presidente del Consiglio il lunedì per consentirgli di partecipare ai processi in cui è imputato è il massimo che si può pretendere».

Finocchiaro (Pd): bulimia oratoria
«È impressionante la mole di parole che il presidente del Consiglio usa in queste settimane per la sua propaganda e le sue bugie». Parte all'attacco Anna Finocchiaro, presidente del Gruppo Pd al Senato, commentando le parole di stamane di Silvio Berlusconi che ha detto che sulla giustizia il centrodestra «darà vita a una riforma epocale» e andrà avanti su tutto, a partire dalla riforma delle intercettazioni, visto che ormai «sono venuti meno i no preventivi» che Fini diceva «quando presentavamo provvedimenti sulla giustizia». Per Anna Finocchiaro le parole del premier «sono penose e ridicole. La sua bulimia oratoria é ormai pari alla sua incapacità di governare. Gli unici temi che la sua maggioranza e il suo governo, anche in queste ore, stanno cercando di affrontare concretamente sono quelli che riguardano la giustizia, ma non nel senso che tutti diamo a questa parola, ma nel senso della difesa degli interessi e delle paure di Silvio Berlusconi». Solo chiacchiere e "giustizia ad personam".

Belisario (Idv): di epocali sono le menzogne
Commentando la riforma «epocale» della giustizia annunciata dal premier, il capogruppo dell'Idv al Senato, Felice Belisario dice: «di epocali ricorderemo, un giorno, soltanto le menzogne del presidente del consiglio». Per Belisario «sono quasi venti anni che promette riforme, ma il paese si é perso dietro al suo immobilismo, Le uniche riforme che riesce a portare avanti sono quelle che riguardano i suoi affari privati. Per fortuna tutti i sondaggi indicano che é ormai alla frutta. Ha perso consenso perché ormai gli italiani si sono accorti che, a parte i vizi privati, non esistono pubbliche virtù, ma solo un'incapacità ormai cronica a
governare e a intercettare le esigenze di un paese sempre più in crisi economica e morale». (N.Co.)

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