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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2011 alle ore 08:14.

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«Riforma della giustizia epocale»«Riforma della giustizia epocale»

«Sarà una riforma epocale». Tra le critiche dell'opposizione Silvio Berlusconi annuncia che giovedì prossimo la riforma costituzionale della giustizia approderà in Consiglio dei ministri. «È un momento storico», sottolinea il Guardasigilli Angelino Alfano, impegnato a portare avanti quella che si presenta come una modifica organica e profonda, anche dal punto di vista culturale, del sistema giustizia. «Nessuna di quelle misure andrà a ricadere sui processi a Berlusconi» assicura da Bergamo Roberto Calderoli.

Una riforma «epocale», appunto, che dopo annunci e rinvii, arriva per la prima volta a Palazzo Chigi, e che, dice ancora Alfano, non ha alcun intento punitivo nei confronti della magistratura e «non serve a Berlusconi, ma ai cittadini». Dovrà essere completata a ridosso delle prossime elezioni, cioè tra due anni, ha spiegato il ministro, confermando la previsione fatta ieri dal premier in un messaggio inviato alla prima Conferenza nazionale sul lavoro e occupazione femminile del Pdl e nel corso di un intervento telefonico alla convention di "Noi riformatori" ad Avezzano, in Abruzzo. «Non ci saranno elezioni politiche anticipate», ha detto il premier, sottolineando che sarebbe un grave danno dare un segnale di instabilità alla «finanza internazionale» e di fronte a quanto sta accadendo «in Egitto in Tunisia e in Libia».

Oltre alla riforma della giustizia, Berlusconi ha parlato della scuola e della riforma fiscale, non mancando di attaccare duramente la sinistra e Gianfranco Fini. Senza i «no preventivi» del presidente della Camera, ha sostenuto, «adesso è possibile andare avanti anche con la legge sulle intercettazioni, perfezionando il testo varato dal Senato e fermo alla Camera».

Nel mirino del presidente del Consiglio c'è l'opposizione e la sinistra in particolare. «Noi abbiamo questa palla al piede della sinistra, una sinistra che si inventa di tutto, adesso anche un mio attacco alle istituzioni, mentre è falso, sono io che subisco attacchi senza soluzione di continuità da 17 anni». Già ieri mattina, nel messaggio alla Conferenza del Pdl, aveva contestato alla «sinistra di non esitare di fronte a nulla nell'ultimo disperato tentativo di ottenere con scorciatoie mediatico-giudiziarie quello che non riesce a ottenere nelle urne. Chi cerca di strumentalizzare politicamente le donne non le difende, ma le mortifica», ha aggiunto polemicamente.

Anche sulla scuola, la sinistra si è "inventata" gli attacchi del premier a quella pubblica. Berlusconi ha ribadito di «non aver mai attaccato la scuola pubblica, come preteso dalla sinistra», spiegando però che bisogna riconoscere a chi manda i figli alla scuola pubblica «il diritto a non veder insegnati valori diversi da quelli in cui credono». Occorre così «aiutare queste famiglie, magari con un buono scuola, perché anche quelle meno abbienti possano mandare i loro figli alla scuola che vogliono». Quindi ha ricordato la riforma della scuola, fatta anche «per ridare dignità agli insegnanti che ricevono per quello che fanno uno stipendio inadeguato. Per la sinistra invece la scuola è sempre stato un serbatoio elettorale dove organizzare il consenso».

Berlusconi ha poi rilanciato l'azione del governo sul nucleare – dicendosi «fiero» che Umberto Veronesi abbia accettato la presidenza dell'Agenzia per il nucleare. «Non è possibile perdere altro tempo», ha avvertito, attaccando il «falso ambientalismo ideologico della sinistra» - e sulla riforma tributaria, a cui il governo «sta lavorando insieme a sindacati e imprese».

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