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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 07:57.

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Adesso che all'Arabia Saudita si sono affiancati altri paesi dell'Opec tra cui Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Nigeria, la corsa senza freni del petrolio e della benzina potrebbe fermarsi. Infatti diversi produttori di oro nero, come riferisce anche il Financial Times, avrebbero aumentato l'estrazione per compensare i cali di forniture dalla Libia. Per vedere l'effetto bisognerà attendere.

Intanto, ieri il Brent a Londra ha superato quota 118 dollari (avvicinandosi così al picco del 24 febbraio a quasi 120 dollari), per poi chiudere a 115,04 in leggero ribasso rispetto a venerdì. In rialzo invece il petrolio a New York: il greggio ha terminato le contrattazioni a 105,44 dollari per barile, la chiusura più alta da settembre del 2008, con un guadagno di 1,02 dollari, pari allo 0,98%, rispetto a venerdì. Morgan Stanley ieri avrebbe fermato tutti i trading relativi al petrolio con la Libia «a causa dell'Ofac», l'Office of Foreign Assets Control, il dipartimento americano che controlla gli asset stranieri.

Non si stupisce di questi numeri l'economista e presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, perché «siamo in presenza di uno degli avvenimenti più gravi della storia dell'energia, con la sospensione delle esportazioni da uno dei principali paesi Opec. Per ora il prezzo del barile è salito poco sopra i 115 dollari e non è schizzato a 140 o 150 anche perché l'Arabia Saudita ha aumentato la produzione».

In Italia, secondo le stime dei consumatori l'aumento del prezzo della benzina, fino al record di 1,568 euro raggiunto ieri, comporterà una stangata da 1.200 euro su base annua per le famiglie italiane da un primo calcolo fatto dalle associazioni dei consumatori che aderiscono a Casper. Per questo Casper ha chiesto al governo di bloccare le tariffe energetiche per il 2011, disporre un taglio delle accise sulla benzina non inferiore a 5 centesimi di euro al litro, e introdurre un meccanismo di sterilizzazione degli aumenti dei prezzi dei carburanti. Il calcolo di Tabarelli evidenzia che l'aumento ci sarà, ma avrà un altro valore: «Lo scorso anno – spiega – il consumatore medio italiano ha utilizzato mille litri di benzina che è costata in media 1,37 euro al litro. Ammettiamo che il rialzo determinato dalla crisi petrolifera sia di 20 centesimi, si arriva poco sopra i 200 euro, da spalmare nel corso dell'anno». «È un timore ingiustificato che la crisi libica possa far salire i prezzi della benzina alle stelle creando una situazione simile a quella del 1973», afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini. Il ministro punta il dito contro la speculazione, che «interviene e promuove movimenti artificiosi di mercato».

La crisi libica ha rilanciato «l'ipotesi di un uso più massiccio dei biocarburanti, un settore – spiega il direttore generale di Assocostieri, Maria Rosaria di Somma – in cui siamo tra gli ultimi in Europa. Il prezzo del biodiesel è agganciato a quello del gasolio perché non si può usare da solo, ma negli altri paesi sono stati trovati sistemi, come l'eliminazione delle accise sui biocarburanti, per farlo diventare più conveniente, favorendone così l'utilizzo e riducendo la dipendenza dal petrolio». Coldiretti intanto ha lanciato un nuovo grido d'allarme: «Il prezzo del gasolio per l'attività agricola provoca un aggravio di costi di 200 milioni di euro all'anno per il settore».

Il rialzo del prezzo della benzina tocca anche Spagna e Francia. Proprio ieri in Spagna è entrato in vigore il limite di velocità in autostrada a 110 chilometri all'ora (da 120). Davanti al provvedimento che ha scatenato molte polemiche, il direttore generale del gruppo petrolifero spagnolo Repsol, Nemesio Fernandez-Cuesta, ha spiegato che «non dovrebbe esserci alcuna carenza di petrolio a causa della situazione in Libia poiché la produzione del paese potrebbe essere sostituita dalle riserve immagazzinate in Arabia Saudita». Prezzi da record sono stati registrati anche in Francia dove la benzina verde a 95 ottani ha raggiunto 1,5067 euro al litro, quella a 98 ottani 1,5417 euro. Ai massimi dal 2008 anche il diesel, a 1,3513 euro al litro.

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