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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 16:57.

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Con garbo ma con fermezza l'ex segretario del Pd Walter Veltroni ha richiamato il suo partito. «Perché nessuno scende in piazza al fianco dei patrioti libici?», ha scritto ieri su Facebook. E tanto è bastato perché si scatenasse un diluvio di reazioni (oltre trecento commenti) ma quasi tutte accomunate dallo stesso filo rosso: lo stupore per una presa di posizione che appare tardiva. Anche perché molti ricordano e rimproverano a Veltroni il silenzio dei democratici quando si trattò di ratificare in Parlamento il trattato di amicizia, collaborazione e partenariato Italia-Libia, firmato a Bengasi il 30 agosto 2008 dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal leader libico Muammar Gheddafi. L'accordo passò alla Camera, il 21 gennaio 2009, con 413 voti favorevoli anche grazie al via libera dei democratici. Nel Pd, infatti, la maggioranza dei deputati votò a favore, i no furono solo due e 24 gli astenuti, tra cui gli ex ministri Linda Lanzillotta e Paolo Gentiloni.

Dai democratici solo «brutti silenzi»
Ecco allora che tra le risposte a Veltroni rispunta fuori quel precedente. Lo scrive, per esempio, Regina Dell'Arte. «Peccato che il signor Walter questi oppressi non li ha mai tutelati né difesi. Che ha votato il signor Walter Veltroni per il trattato di pace con la Libia? Ops, era assente». E anche Simona Brunax Rearte non è tenera con l'ex segretario. «E noi dovremmo essere presenti alla tua manifestazione?. E perché dobbiamo se fino adesso da voi abbiamo ottenuto solo silenzi, brutti silenzi?».

Le stesse critiche che gli vengono mosse anche da Marco Perduca, vicepresidente del partito Radicale Nonviolento. «La memoria di Veltroni deve essere aiutata: anni fa ci aveva annunciato che per l'amore dei diritti umani si sarebbe trasferito in Africa; due anni fa si dimenticò di segnalare che Gheddafi era un dittatore che affamava il suo popolo africano, oggi si lamenta della mancanza di manifestazioni a sostegno dell'opposizione al Colonnello. Possibile che la memoria sia corta? Oppure si tratta di rimozioni? È chiaro che la piazza pacifista non può scendere accanto di chi oggi chiede la no fly zone per evitare di essere sterminata, si tratta pur sempre di azione militare che vedrebbe negli yankee il regista principale». Errare è umano, chiosa Perduca, «e molti compagni del Pd nel seguire l'ordine di scuderia di D'Alema quando andava ratificato il trattato si sono fatti trarre in inganno, ma che l'ex segretario di quel partito perseveri...».

L'invito promosso da oltre cento navigatori e qualcuno chiede a Veltroni di tornare
Non ci sono però solo bacchettate all'indirizzo dell'ex segretario il cui appello è "promosso" da parecchi internauti che lo hanno condiviso (sono 130 i "mi piace"). Qualcuno, come Alvaro Amici, sceglie la stringatezza, «Walter sono d'accordo». E chi, come Virgina Invernizzi, risponde alle critiche mosse a Veltroni. «Sono d'accordo con Walter - scrive - e faccio notare a tutti i criticoni che il Pd è stato l'unico partito a fare un sit-in pro Libia. Il Pd non è affatto silenzioso sulla questione». Qualcuno auspica una nuova discesa in campo dell'ex sindaco di Roma. «Walter ritorna- dice Riccardo Golota - sei il nostro vero leader». Mentre Domenica Patrizia Morano prova a spiegare il perché di un certo immobilismo. «Ho l'impressione che faccia comodo a molti che il dittatore Gheddafi rimanga in sella e i motivi sono molteplici».

L'appello: serve passare dalle parole ai fatti
Ma c'è anche chi, come Marco Quaranta, lo invita a passare all'azione. «Caro Walter, caro amico, con qualche disavventura tra noi due, ma perché non indici tu questa manifestazione?». Mentre Sandra Marini sollecita l'ex sindaco di Roma a suonare la carica ai suoi compagni di partito. «Vorrei che tanta enfasi - scrive - la usassi per collaborare con i tuoi per fare una opposizione seria al personaggio che sta sta distruggendo la nostra nazione?». In verità, però, l'appello di Veltroni è rimasto finora lettera morta e dal Pd sono giunte poche voci a sostegno dell'ex segretario. Come quella di Marco Follini. «Condivido l'appello di Veltroni a una mobilitazione popolare per la Libia. In passato la nostra generazione per molto meno ha protestato molto di più». E anche l'ex presidente della provincia di Roma, Enrico Gasbarra, chiede al Pd di mobilitarsi. «Muoviamoci per fare ed essere la differenza nella politica nazionale e internazionale». (Ce.Do.)

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