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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 06:36.

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Fotovoltaico appeso al filo dei bonus: un decreto deve ridefinire gli incentiviFotovoltaico appeso al filo dei bonus: un decreto deve ridefinire gli incentivi

Incentivi troppo ricchi, tagli troppo pesanti, imprese italiane a rischio, speculatori stranieri in fuga: c'è un filo rosso lega le polemiche sul fotovoltaico ed è l'assenza di regole certe, stabili e durature nel tempo. Un esempio? Le linee guida sull'installazione degli impianti a fonti rinnovabili sono state definite solo a settembre del 2010, con sei anni di ritardo. Nel frattempo, però, gli enti locali si erano arrangiati con le proprie norme, tra polemiche per installazioni in luoghi di pregio, moratorie e ricorsi davanti ai Tar. Un altro esempio? Gli incentivi. Per un anno si è discusso di come tagliare i premi troppo ricchi senza danneggiare il settore e senza far pagare un conto troppo caro ai cittadini (perché gli incentivi finiscono nella componente A3 delle bollette). Ad agosto del 2010 è stato finalmente pubblicato il nuovo conto energia, che doveva durare dal 2011 al 2013. Si fermerà a maggio di quest'anno, invece, perché intanto la norma salva-Alcoa – figlia di un emendamento parlamentare – ha consentito a un numero spropositato di impianti di ottenere gli incentivi del 2010, vanificando la programmazione del triennio successivo. In attesa della prossima modifica.

Obiettivo 30 aprile: in mezzo alla bufera sul fotovoltaico, è questa la data che tutti gli addetti ai lavori hanno evidenziato in giallo sul calendario, perché segna il termine entro il quale devono essere definiti i nuovi incentivi. Termine non vincolante, ma decisivo per sbloccare un settore paralizzato dall'incertezza sui bonus destinati agli impianti solari che entreranno in funzione dal 1° giugno. «Sfido qualsiasi investitore a procedere con un progetto autorizzato e finanziato senza avere visibilità sui ritorni», dice Francesca Marchini, segretario generale di Assosolare.

Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, promette decisioni in tempi rapidi, dopo un confronto con le imprese e le banche. Di fatto, già da questa settimana i tecnici dello Sviluppo (e quelli dell'Ambiente, con cui il Dm va concertato) dovranno mettersi al lavoro, mentre nei giorni scorsi gli esperti delle sigle di categoria hanno iniziato a studiare possibili correttivi (e ricorsi) contro il decreto legislativo varato dal Governo per recepire la direttiva europea 2009/28/CE sulle rinnovabili.

In base al decreto, i premi del terzo conto energia – inizialmente destinati a durare dal 2011 al 2013 – si applicheranno solo agli impianti allacciati alla rete elettrica entro il prossimo 31 maggio. Poi scatteranno i nuovi bonus, che saranno sicuramente più bassi e allineati a quelli europei. Anche se alcuni operatori temono che un ritardo nella stesura del Dm possa lasciare, più o meno a lungo, il settore senza certezze.

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