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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 13:14.

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Moody's declassa ancora la Grecia. Naomi Klein scende in campo per salvarlaMoody's declassa ancora la Grecia. Naomi Klein scende in campo per salvarla

Nuovo e pesante declassamento di rating da parte di Moody's sulla Grecia, tre gradini in meno sul voto ai titoli di Stato ellenici, ora a B1 dal precedente Ba1, e su cui potrebbero seguire ulteriori ribassi visto che l'agenzia ha mantenuto le prospettive di rating negative sul paese. Mosse che con un comunicato Moody's giustifica con le persistenti difficoltà che gravano sull'economia, e con i rischi di una insolvenza sui pagamenti dopo il 2013.

L'agenzia riconosce che la Grecia del premier Georges Papandreou ha compiuto dei progressi nel suo piano di risanamento dei conti e nelle riforme strutturali sull'economia, ma quello che resta da operare è ancora "molto ambizioso" mentre il quadro generale denota ancora "considerevoli difficoltà" della sua economia.

Dura reazione di Atene
La dura reazione del governo greco non si è fatta attendere. Il declassamento operato da Moody's è "totalmente ingiustificato", ha affermato il ministero delle finanze greco, Gorge Papacostantinou puntando il dito contro "la mancanza di senso di responsabilità" delle agenzia di rating sulla reale situazione dell'economia ellenica.
In un duro comunicato il Ministero delle Finanze denuncia il fatto che l'analisi dell'agenzia non rifletta una valutazione «obiettiva ed equilibrata» delle condizioni in cui si trova la Grecia, «menzionando» ma «non incorporando nella sua analisi» l'impatto positivo che sta avendo il «progresso significativo compiuto nel consolidamento economico e nel programma di riforme strutturali». Il ministero sottolinea che «la decisione di Moody non avrà tuttavia effetti sulle capacità di finanziamento di Atene che continua ad ottenere fondi dal meccanismo di sostegno ed ha preso, in collaborazione con l'Ue e l'Fmi «tutte le misure necessarie per mantenere la stabilità e la liquidità del sistema bancario greco».
Il comunicato critica infine Moody's e le altre agenzie di rating che, dopo aver fallito completamente nel predire la crisi del 2008, »fanno adesso a gara fra loro per essere le prime a individuare i rischi che porteranno alla prossima crisi« attraverso un meccanismo di auto-realizzazione in un momento in cui »l'economia globale è fragile e i sentimenti del mercato sensibili«. E sottolinea che ciò rafforza gli argomenti a favore di »una maggiore regolamentazione« di tali entità.

Olli Rehn: l'Europa abbassi i tassi
I paesi dell'eurozona dovrebbero agevolare i termini per il rimborso dei prestiti concessi alla Grecia e all'Irlanda: lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, nel corso di un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt pubblicata oggi. «La zona euro dovrebbe abbassare i tassi di interesse per la Grecia e l'Irlanda», ha detto Rehn. «Per la Grecia - ha aggiunto -, si dovrebbe inoltre prolungare la scadenza del prestito da tre anni e mezzo a sette anni».

Campagna di Naomi Klein per un audit indipendente
Intanto Naomi Klein, l'autrice del bestseller No Logo, si è unita alla campagna per un audit sul debito greco fatto da economisti indipendenti che metta sotto esame la legalità di tutti i debiti contratti in precedenza e nel caso ne invalidi il rispetto aprendo così di fatto a un default "mirato" (come avvenne con il presidente Correa in Ecuador) per alcuni contratti del precedente Governo greco. All'iniziativa a cui prendono parte 200 tra economisti e accademici vede l'adesione anche dell'ex professore del Mit Noam Chomsky, Tony Benn, Ken Loach. L'iniziativa è portata avanti da una associazione no-profit con sede a Londra.

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