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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 19:27.

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Diversi paesi dell'Opec stanno affiancando l'Arabia Saudita, procedendo dietro le quinte ad aumenti dell'offerta di petrolio in modo da compensare i cali di forniture dalla Libia. Lo riporta il Financial Times, citando fonti industriali secondo cui il pieno effetto di questi aumenti dovrebbe farsi concretamente sentire ad aprile. In precedenza diverse indiscrezioni di stampa avevano riferito che l'Arabia saudita, primo produttore globale e dell'Opec si stava orientando a compensare i cali di forniture dalla Libia. Ora a lei si aggiungono Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Nigeria, dice l'Ft.

Secondo il quotidiano questo intervento compenserà praticamente per intero il calo di forniture dalla Libia. Proprio oggi i prezzi petroliferi sono tornati sotto pressione a causa delle perduranti tensioni nel mondo arabo e degli scontri in Libia, che creano allarmismo sul mercato dell'oro nero. A Londra il barile di Brent, il petrolio del mare del Nord è arrivato a superare i 118 dollari, anche se nel pomeriggio ha ridimensionato i rialzi a 116,50 dollari.

Intanto con le rivoluzioni in nord Africa che hanno spinto la quotazione del Brent a 118 dollari al barile e il Wti a quasi 107 dollari al barile, un livello che potrebbe avere effetti negativi sulla ripresa economica americana, la Casa Bianca sta considerando se ricorrere alle riserve strategiche di petrolio per stabilizzare i prezzi. Lo ha dichiarato il capo di gabinetto del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, William Daley, in un'intervista al programma "Meet the Press" di Nbc.

«La ripresa economica si sente, è vera, ma ci sono fattori come il prezzo dell'energia che potrebbero minacciarla», ha detto Daley. Il prezzo del petrolio è cresciuto del 18 per cento da quando gli oppositori del colonnello Muammar Gheddafi sono insorti due settimane fa; la quotazione raggiunta è la più alta dal settembre 2008. Il capo del gabinetto di Obama ha spiegato che "il presidente è molto preoccupato" dalla situazione. Negli Stati Uniti il prezzo della benzina è salito da una media di 2,73 dollari al gallone (0,51 euro per litro) a 3,50 dollari al gallone (0,66 euro per litro).

Il timore per un'interruzione della fornitura di petrolio è in genere annoverato come uno dei motivi principali dell'alta quotazione del petrolio. La Libia ha le maggiori riserve di greggio tra i paese africani. Secondo il dipartimento dell'Energia, gli Stati Uniti hanno 727 milioni di barili stivati in alcune caverne lungo la costa del Golfo del Messico. Le riserve strategiche di petrolio furono istituite in seguito alla crisi petrolifera del 1973. Dal 1985, il governo è ricorso alle riserve 17 volte; l'ultima dopo gli uragani Gustav e Ike nel 2008.

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