Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 07:56.

My24

L'applicazione a due tappe delle quote di genere nei consigli di amministrazione è «un'ipotesi ragionevole» per Confindustria. Si avvia così all'approvazione al Senato la proposta di legge bipartisan Golfo-Mosca. Oggi un passaggio risolutivo in commissione Finanze potrebbe sdoganare il ddl con un accordo fra il testo originario, approvato alla Camera a dicembre, e gli emendamenti presentati dal governo anche a seguito delle osservazioni di Confindustria, Abi e Ania.

L'ultima ipotesi di lavoro prevede l'applicazione della legge in due step: al primo mandato le società quotate e controllate pubbliche dovranno riservare al genere meno rappresentato un quinto dei posti in cda e nei collegi sindacali. Al secondo rinnovo sarà raggiunta la quota di un terzo. In questo modo entro il 2015 tutte le società, oggetto delle legge, avranno una rappresentanza femminile pari a un terzo dei membri del board e dei collegi sindacali.
In commissione era già stato fatto un passo avanti con l'accordo sulle sanzioni.

All'immediata decadenza del cda si sostituirebbe una prima diffida da parte della Consob a reintegrare il cda o i collegi entro quattro mesi e in caso di ulteriore inadempienza una seconda diffida ad agire entro tre mesi e una multa (da 100mila euro e un milione per i cda e da 20mila a 200mila per i collegi). Solo al termine dei sette mesi il board sarebbe azzerato. Su questo punto, fonti vicine a Confindustria, riferiscono che sarebbe opportuna un'ulteriore riflessione. «Spero che il Governo concordi sulla gradualità in due mandati - ha dichiarato ieri la senatrice Maria Ida Germontani, relatrice della proposta - perché se c'è il via libera si può chiudere domani in commissione Finanze. Inoltre, questa soluzione troverebbe d'accordo Confindustria».

Infine, per quanto riguarda la vigilanza sulle società non quotate controllate da pubbliche amministrazioni, la soluzione è stata trovata con un emendamento della relatrice, che demanda ad un regolamento del governo la scelta dell'autorità incaricata di vigilare, dal momento che la Consob potrà occuparsi delle sole società quotate. In queste ore, secondo Radiocor, si sta facendo strada l'ipotesi che possa essere la Civit, la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi