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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 15:44.

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I "governabili" pronti a entrare nella squadra di Berlusconi, dall'avv. battagliera all'uomo del ponte. Nella foto l'avvocato Anna Maria Bernini, passata dai tribunali agli studi tv (Ansa)I "governabili" pronti a entrare nella squadra di Berlusconi, dall'avv. battagliera all'uomo del ponte. Nella foto l'avvocato Anna Maria Bernini, passata dai tribunali agli studi tv (Ansa)

Sui tempi ci sono davvero poche certezze anche se il Consiglio dei ministri di giovedì potrebbe rappresentare una prima tappa verso l'agognato allargamento. Ma il premier Silvio Berlusconi, bloccato ad Arcore dall'intervento alla mandibola, non ha ancora deciso. Poco male perché le riserve a bordo campo sono pronte a entrare nell'esecutivo già da un po'. Le caselle da riempire sono tante e non a caso il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, con un occhio agli uffici dei colleghi e un altro al Parlamento, dove continua la caccia ai deputati, l'ha messa giù così con molta scaltrezza. «Di sottosegretari c'è bisogno come il pane».

Dieci posti tra ministri, vice e sottosegretari: così Berlusconi può tentare i deputati delusi (di Celestina Dominelli)

Un ministro del Sud per l'Agricoltura
Difficile, però, credere che Berlusconi voglia eguagliare il record che fu del governo Prodi (a quota 110 componenti), anche se il premier ha già fatto intendere che è deciso ad aumentare il numero dei sottosegretari con un decreto ad hoc. La lista dei papabili è lunga e la coperta è invece corta, anzi cortissima. Ma tant'è, qualcuno ha già la nomina in tasca e tra i futuri "governabili" c'è anche chi siederà sulla poltrona più prestigiosa: quella di ministro. Certo di conquistarla è Saverio Romano, ex ras potentissimo dell'Udc in Sicilia che ha voltato le spalle a Casini dopo il quarto governo Lombardo e in Parlamento ha creato una mini-pattuglia a sostegno del governo, i Popolari di Italia domani. Legatissimo all'ex governatore Sasà Cuffaro e una laurea in giurisprudenza in tasca, l'avvocato Romano è destinato a sostituire Giancarlo Galan all'Agricoltura. Sempre che la Lega accetti di mollare un dicastero che considera strategico per la difesa dei propri interessi. L'arrivo di Romano all'Agricoltura dovrebbe determinare una mini-girandola con Galan trasferito alle Politiche comunitarie (posto lasciato libero dal finiano Andrea Ronchi) o alla Cultura (dove sono attese le dimissioni di Sandro Bondi).

L'avvocato Bernini passata dai tribunali agli studi tv
Accanto ai ministri ci sono poi in pole position altrettanti vice la cui nomina dovrebbe rientrare nella prima tranche, forse già nel Cdm di giovedì. Così scatterà la promozione della pidiellina Anna Maria Bernini (destinata al ministero dello Sviluppo economico con una delega alle Comunicazioni), dell'ingegnere Aurelio Misiti (che finirebbe alle Infrastrutture) e infine dell'ex presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo che dovrebbe prendere il posto che fu di Adolfo Urso allo Sviluppo Economico. La Bernini, avvocato di successo approdata in Parlamento nel 2008 in quota An, è stata protagonista di una formidabile risalita nelle simpatie del Cavaliere che l'ha promossa sul campo inviandola negli studi tv (da Annozero a Ballarò) a difenderlo dagli attacchi della sinistra e dei pm. Proprio lei che alla Camera arrivò grazie a Gianfranco Fini e alla fondazione Farefuturo (lo stesso percorso di un'altra finiana pentita, l'umbra Catia Polidori). Spigliata, combattiva, figlia d'arte (suo padre Giorgio fu ministro del commercio estero nel primo governo Berlusconi), Anna Maria ha conquistato il premier grazie alla sua voce da usignolo quando a una cena di parlamentari prese il microfono e dedicò a Berlusconi una convincente rivisitazione di "Summertime" di Gershwin. Tanto che, qualche settimana fa, il Cavaliere a una festa l'ha voluta di nuovo sul palco. «Anna, vieni e cantaci una canzone. Dobbiamo festeggiare il tuo ingresso al governo».

Per "l'uomo del ponte" una poltrona alle Infrastrutture
Una promozione voluta direttamente dal premier, come quella del calabrese Misiti, già sindacalista nella Cgil e segretario regionale dell'Idv di Di Pietro (ma ancora prima fu sindaco comunista di Melicucco) da dove è poi migrato nel partito di Raffaele Lombardo. Ora l'ingegnere stakanovista (è il primo a mettere piedi alla Camera ogni mattina di buon'ora quando in giro ci sono solo i commessi), che è stato anche presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, è in procinto di rientrare nella politica che conta con una missione, si vocifera, tutt'altro che semplice: portare a termine il progetto del ponte sullo stretto di Messina. Una scelta non casuale visto che l'opera è sempre stata un vecchio pallino di Misiti tanto da guadagnargli l'appellativo di "uomo del ponte". «È assolutamente indispensabile per il Mezzogiorno e per l'Italia», è il suo mantra all'insegna del pragmatismo più spinto.

Dalle liste del Pd alle fila dei responsabili: ecco il salto di Calearo
Come pragmatico è sicuramente anche Massimo Calearo, imprenditore veneto e passato dal Pd all'Api fino all'approdo nel gruppo dei responsabili. Lui che arrivò in Parlamento nel 2008 grazie all'allora segretario del Pd,Walter Veltroni, che lo volle capolista in Veneto alle politiche.«È un grande industriale che incarna quello che è il progetto del Pd, cioè un patto tra produttori e lavoratori», fu l'endorsement consegnato dall'ex sindaco di Roma ai cronisti. Ma il Pd è ormai acqua passata per Calearo che ambisce da tempo a una poltrona di viceministro. E l'attesa potrebbe essere finita, mentre dovranno aspettare ancora i futuri sottosegretari. Per il momento si parla di dodici nuove caselle (una cinquina per i responsabili e sei-sette per l'asse Pdl-Lega), ma numeri e nomi non sono ancora certi. Anche perché il premier spera di conquistare nuovi parlamentari alla causa della maggioranza e vorrebbe posticipare questa partita in attesa del possibile voto dell'aula di Montecitorio sul conflitto di attribuzione. L'appetito, si sa, vien mangiando, ma il Cavaliere deve ancora decidere se e come aumentare il numero delle portate.

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