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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 20:03.

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«Ringraziamo il governo per aver rispettato il lavoro della commissione. Si sono presi del tempo ma, alla fine, è giunto il via libera al nostro emendamento». Esulta la senatrice finiana Maria Ida Germontani dopo l'ok del governo in commissione Finanze al suo emendamento bipartisan che prevede due mandati per i rinnovi dei cda delle società quotate che dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 e da un terzo dal 2015. Il provvedimento sarà in aula martedì 15 marzo per essere approvato in sede redigente, dunque sono previste solo dichiarazioni di voto e l'ok finale. Poi il provvedimento tornerà alla Camera in terza lettura. Il parlamento, ha detto la senatrice Germontani al Sole24 ore.com, «ha avuto un ruolo importante. All'inizio del cammino ho avuto mandato per una mediazione, che è stata perfettamente raggiunta visto che gli emendamenti approvati sono frutto di un lavoro condiviso da maggioranza e opposizione».

Perché senatrice Germontani in Italia sono indispensabili le quote rosa nei cda?
«Il ricorso alle quote rose è l'unico modo per scardinare il sistema che vede le donne in Italia prime nei concorsi o al lavoro nel settore economico e bancario con grande capacità, professionalità e competenza, ma senza la possibilità di accedere alle stanze dei bottoni».

Sono previste agevolazioni fiscali per le società?
«È stato approvato un ordine del giorno firmato dal senatore Mario Ferrara che impegna l'esecutivo ad adottare agevolazioni fiscali per compensare l'aggravio dei costi per le assemblee straordinarie che dovranno effettuare per ottemperare alla legge sulle quote rosa» .

L'autorità di vigilanza per le società quotate sarà la Consob. E per le società controllate pubbliche non quotate?
«Sarà un regolamento del governo a decidere le regole, sentiti Consiglio di Stato e conferenza Stato-Regioni. Ma è stato approvato un ordine del giorno della senatrice Bonfrisco che impegna il governo a valutare come autorità di vigilanza sulle controllate pubbliche non quotate la Civit, Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche».

Il provvedimento prevede un anno di tempo dalla pubblicazione in Gazzetta per l'entrata in vigore del provvedimento. E se ci fossero società che intendono adeguarsi prima?
«In commissione Finanze è stato approvato un ordine del giorno da me proposto che prevede l'emanazione da parte del ministero delle Pari opportunità di un codice di autoregolamentazione per le società che vorranno anticipare i tempi di applicazione delle quote rosa».

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