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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 16:17.

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Il prefetto Morcone si candida a sindaco di Napoli per il Pd (ImagoEconomica)Il prefetto Morcone si candida a sindaco di Napoli per il Pd (ImagoEconomica)

Il prefetto di Napoli Mario Morcone ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco del capoluogo partenopeo per conto del Partito democratico. «Accetto - ha dichiarato il prefetto all'Ansa- la candidatura propostami dal Pd per amore della città». «Pur non avendo mai militato in nessuna formazione politica - ha aggiunto il prefetto - ho apprezzato che il Partito Democratico abbia manifestato una convergenza sul mio nome, chiedo che anche altre importanti espressioni e risorse dell'area di centrosinistra sostengano la mia candidatura e lavorerò per questo».

La candidatura di Morcone segue quella del parlamentare europeo ed esponente dell'Italia dei valori Luigi De Magistris, annunciata poco più di una settimana fa. I partiti che fanno riferimento al centro sinistra propongono così candidati autonomi dopo il naufragio delle primarie di gennaio che avevano eletto l'esponente Pd Andrea Cozzolino. I candidati alle primarie avevano denunciato brogli nella consultazione e lo scrittore Roberto Saviano aveva denunciato inflitrazioni mafiose nel voto. Il Pd napoletano è stato commissariato dal segretario Pierluigi Bersani, che invocava una candidatura comune.

«Sono già in campagna elettorale da qualche giorno, per me la candidatura di Morcone non cambia nulla, era chiaro che il Pd avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non appoggiarmi». L'europarlamentare Idv Luigi De Magistris non fa passi indietro dopo che il prefetto Mario Morcone ha annunciato la sua discesa in campo per il Comune di Napoli. «Sono prevalse - afferma De Magistris, contattato telefonicamente - le ragioni della conservazione e del continuismo con Bassolino, nella candidatura di Morcone non c'è alcuna discontinuità e novità. Sarà una campagna appassionante, io sarò leale e sono convinto che i napoletani sceglieranno tra le ragioni del cambiamento, che io ritengo di rappresentare, e quelle del conservatorismo».

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