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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 22:30.

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Il "professor" Tremonti ad Annozero: i mercati internazionali sono di nuovo a rischio derivatiIl "professor" Tremonti ad Annozero: i mercati internazionali sono di nuovo a rischio derivati

Il volume dei derivati sui mercati internazionali è tornato come prima della crisi finanziaria e, per questo, c'è una ancora «massa di rischi immanente» per l'economia mondiale. Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, spiegando che «il volume dei derivati è tornato come prima della crisi finanziaria del 2007. Se uno vuole avere un'idea lievemente seria legge il rapporto fatto dalla commissione al Congresso americano, dove si dice che una massa di rischi è di nuovo ancora immanente».

«Dentro questa massa - ha sottolineato Tremonti durante la trasmissione Annozero - che sovrastava e sovrasta ancora la nostra economia, può succedere un incidente. Come è successo nel 2007-2008 dentro la finanza americana».

Nella trasmissione di Santoro il ministro ha tenuto una breve 'lezione' sulla crisi e sulle ragioni che sono alla base della rivolte del Nord-Africa di queste settimane. Per farlo è tornato ad utilizzare una lavagnetta, con fogli bianchi, sulla quale ha tracciato più grafici, per tornare a riproporre l'idea della crisi come un videogioco nel quale una volta ucciso un mostro ne appare un altro. «È evidente che la storia si è rimessa in cammino e se si vuole essere aggiornati si dovrebbe leggere o rileggere la Bibbia: Mosè con il mare che si apre».

Le recenti rivolte - ha spiegato Giulio Tremonti - sono state innescate dalla speculazione «che già nel 2008 era violenta su cibo e petrolio», e che in questi mesi «è diventata violentissima». «Da noi è caro vita», ha spiegato Tremonti. «Nei paesi dell' Africa è la vita. Lì è questione di vita o di morte. La speculazione ha innestato le rivolte che stiamo vedendo, che sono state moltiplicate da tutti i mezzi di comunicazione, dalle televisioni a internet». A questo - ha sostenuto - si è aggiunto l'eccesso di disuguaglianze«, di regimi »che soffocano la liberatà e sfruttano queste disuguaglianze in modo esorbitante«, tanto da portare »un povero commerciante a darsi fuoco».

«Quando tutti dicevano che con la globalizzazione diventeranno tutti ricchi, io ho scritto un libro in cui dicevo che avrebbe causato enormi problemi», ha affermato il ministro. Che ha sottolineato: «quella del mondo arabo é una cascata democratica, ma la democrazia non é McDonald's, non si esporta».

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