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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 08:50.

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Sospese 13 aziende da Confindustria (Imagoeconomica)Sospese 13 aziende da Confindustria (Imagoeconomica)

Si fa strada anche in Calabria il codice etico antimafia di Confindustria. Il comitato dei saggi di Confindustria Reggio Calabria designato qualche mese fa dal presidente degli industriali Emma Marcegaglia per fare ordine e chiarezza all'interno dell'associazione, coordinato dall'imprenditore vibonese Pippo Callipo, ha deciso la sopensione di 13 imprenditori coinvolti in indagini della procura antimafia guidata da Giuseppe Pignatone perché accusati di essere collusi con le cosche della 'ndrangheta.

Un provvedimento, quello deliberato a Reggio Calabria, che applica per la prima volta nella regione il codice etico adottato a livello nazionale e che riprende le scelte di Confindustria Sicilia in tema di lotta alla mafia e alle imprese colluse «e ispirata dai suoi rappresentanti Antonello Montante, delegato nazionale per la legalità, ed Ivan Lo Bello. È proprio con Montante e Lo Bello – spiega Callipo – che intendiamo rafforzare l'azione su Reggio Calabria con l'obiettivo che l'iniziativa possa positivamente contagiare ed estendersi a tutto il territorio calabrese e meridionale».

Quello che propone il comitato dei reggenti è un nuovo modello per l'associazione degli imprenditori reggini che, spiega ancora l'imprenditore vibonese che è stato bersaglio nelle scorse settimane di una pesante intimidazione «può essere riassunto in una sola parola: legalità. Il primo forte segnale di trasparenza e cambiamento è stata la profonda ristrutturazione organizzativa e dirigenziale della struttura amministrativa, che ha segnato sin da subito una forte discontinuità con la gestione del passato». Una ristrutturazione che dovrebbe concretizzarsi entro la fine del mese con la convocazione delle assemblee delle varie sezioni per arrivare infine a ricostituire tutti gli organi chiudendo la fase di reggenza.

«La nuova Confindustria di Reggio Calabria – si legge ancora nel comunicato diffuso dal comitato di reggenza dell'associazione reggina – non poteva che porsi quale obiettivo prioritario, accanto allo sviluppo degli strumenti economici, anche il sostegno a quelle imprese e a quegli imprenditori che quotidianamente lottano, operando nel pieno rispetto della legge, contro il sistema mafioso e criminale che invece condiziona e vincola negativamente il mercato. Un'azione di grande forza e responsabilità che vuole passare soprattutto attraverso la collaborazione con le istituzioni preposte, procura e prefettura in primis, e che intende proseguire secondo decise linee di azione ispirate dalle esperienze nazionali: il protocollo sulla legalità sottoscritto dal ministro Roberto Maroni con la presidente Emma Marcegaglia».

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