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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2011 alle ore 06:37.

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Ora tutti si aspettano l'effetto domino. La decisione di Moody's di abbassare il merito di credito di Madrid non potrà che riverberarsi prima o poi sulle banche spagnole.
Del resto sono tali e tante le interrelazioni tra il sistema creditizio e il sistema paese, ancora in difficoltà, che è difficile pensare che gli istituti possano passare indenni. Basti un numero.
Con l'Irlanda, la Spagna è il paese che vanta la maggiore esposizione verso la clientela privata, ma soprattutto il fiaccato settore immobiliare che assorbe prestiti per una cifra pari al 40% del Pil del paese, un livello pari a 4-5 volte la media dell'Eurozona. Lì è il punto debole, il nervo scoperto del sistema.
E proprio ieri anche l'altra agenzia di rating Fitch ha in qualche modo lanciato l'allarme. Fitch ha condotto un proprio stress test sulla tenuta delle banche iberiche. Ebbene il risultato getta più di un'ombra di preoccupazione: secondo Fitch il portafoglio prestiti delle banche rischia una severa svalutazione, in particolare quello legato ai mutui immobiliari. Se ciò avvenisse l'universo delle banche si ritroverebbe scoperto sul fronte della dotazione di capitale per almeno 33 miliardi nello "scenario base" e addirittura per 91 miliardi in una sorta di ipotetico "scenario irlandese".
Cifra assai più lontane (in peggio) dalla richiesta avanzata ieri dalla Banca di Spagna a ricapitalizzare alcuni istituti pr 15,15 miliardi.
Già ma che vuol dire lo "scenario irlandese"? Semplice, lì le banche sono affondate proprio sotto il peso delle sofferenze record dei prestiti immobiliari. E la situazione spagnola con un tasso di disoccupazione al 20%, uno sboom nei prezzi delle case ancora in corso e mutui a coprire l'intero valore se non di più delle abitazioni ha strette assonanze con quanto avvenuto nella verde Irlanda.
Ovvio sono stime e come tali vanno considerate. Ma non è la prima volta che più di un soggetto lancia uno sguardo preoccupato sulla situazione delle banche della penisola iberica, in particolare le Cajas, le Casse di risparmio quelle più intaccate dai riflessi della crisi economica.
Già la stessa Banca di Spagna che ieri ha imposto una parziale ricapitalizzazione, aveva mesi addietro quantificato in 100 miliardi le sofferenze sui crediti dell'intero sistema. Ma poi ci sono gli incagli, i prestiti dubbi che potrebbero, secondo uno studio di Ubs, raddoppiare l'entità dei crediti che potrebbero andare persi.
Anche Barclays ha ripetuto più volte che la crisi è tale da far supporre che le banche potrebbero subire nei prossimi anni perdite potenziali tra i 146 e i 173 miliardi di euro. E la stessa Moody's ritiene che le banche spagnole necessitino in generale di ricapitalizzazione per un ammontare di 40-50 miliardi, una cifra equivalente al 4-4,5% del Pil spagnolo.
Ma anche per l'agenzia di rating americana c'è uno scenario sotto stress che include le future perdite sui crediti e che a a oggi prevede un fabbisogno di nuovo capitale per l'insieme degli istituti tra i 116 e i 126 miliardi.
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