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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2011 alle ore 06:40.

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Silvio Berlusconi chiede che le autorità italiane accertino i fatti, Pd e Idv presentano due interrogazioni in Parlamento e la procura di Milano annuncia che valuterà da oggi se avviare un'inchiesta. È bufera sulle rivelazioni del Fatto Quotidiano che ieri ha pubblicato un articolo da Fkih Ben Salah, la città marocchina dove il 7 febbraio scorso una funzionaria dell'ufficio dell'anagrafe si sarebbe vista offrire del denaro per alterare i registri delle nascite e far risultare Karima-Ruby El Marhoug di due anni più grande, e cioè già maggiorenne all'epoca delle sue visite nella villa di Arcore.

Gli inviati del Fatto Quotidiano (che per primo lo scorso ottobre parlò di un'inchiesta sul caso Ruby) hanno intervistato la funzionaria marocchina che ha raccontato di essere stata avvicinata da due italiani e da un interprete per falsificare il certificato di nascita di Ruby. «Il presidente Berlusconi – hanno reso noto gli avvocati del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo – ha dato mandato ai suoi difensori di depositare una specifica denuncia alla autorità giudiziaria al fine di accertare la veridicità o meno della vicenda narrata dal Fatto Quotidiano. È infatti ovvio interesse per la difesa di Berlusconi che sia subito chiarito ogni particolare di questa vicenda per evitare le altrettanto ovvie strumentalizzazioni». E già a partire da oggi i magistrati della procura di Milano inizieranno a valutare il caso per capire se esistano gli estremi per aprire un fascicolo con il reato di istigazione alla corruzione internazionale. Ed è polemica in Parlamento.
Il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha presentato un interrogazione urgente perché «l'esecutivo spieghi questa torbida vicenda che, nel caso fosse vera, imporrebbe l'immediato impeachment del presidente del Consiglio». Un'altra interrogazione è stata annunciata dal pd Emanuele Fiano. E oggi riprende davanti ai giudici della decima sezione penale di Milano il processo per la corruzione dell'avvocato inglese Davis Mills, che vede Berlusconi imputato di corruzione in atti giudiziari. Il premier non sarà in aula.

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