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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2011 alle ore 19:32.
I destini giudiziari dei protagonisti dell'inchiesta sulle serate ad Arcore, in cui il premier Silvio Berlusconi, è accusato di concussione e prostituzione minorile, potrebbero a questo punto dividersi. Perché le ipotesi di reato che pendono sul consigliere regionale, Nicole Minetti, sul direttore del Tg4, Emilio Fede, e sull'impresario dello spettacolo, Lele Mora, sono identiche: induzione e sfruttamento della prostituzione, anche minorile per il caso Ruby. Ma le strategie difensive dei tre sembrano destinate a strade diverse. Così mentre la Minetti, secondo quanto scrive oggi la Repubblica, starebbe valutando la possibilità di patteggiare, scelta che le eviterebbe il dibattimento e dunque il confronto con le domande dei giudici, Fede esclude invece categoricamente questa ipotesi. «L'idea non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello», taglia corto Nadia Alecci che, insieme ad Angelo Giarda e Gaetano Pecorella, difende il direttore del Tg4 nell'inchiesta della procura di Milano.
L'indagine verso la chiusura forse già martedì prossimo
Inchiesta che, la prossima settimana, potrebbe arrivare a uno snodo cruciale. Secondo gli ultimi rumors di palazzo, scrive sempre Repubblica, l'indagine potrebbe essere chiusa già questo martedì con il deposito delle carte. A quel punto i difensori potranno prendere visione di tutti gli elementi in mano all'accusa e decidere definitivamente la risposta da mandare in campo. Il legale della Minetti, Daria Pesce, non ha ancora sciolto le riserve ma l'ipotesi del patteggiamento consentirebbe alla Minetti di sottrarsi a un nuovo giro di domande sul suo rapporto con Silvio Berlusconi e soprattutto sui contatti con Ruby, la giovane marocchina che avrebbe preso parte alle cene di Villa San Martino, la residenza del Cavaliere.
Il racconto della Minetti sul suo rapporto con il premier
Davanti ai magistrati la Minetti ha già avuto modo di tornare sui fatti oggetto dell'inchiesta e di confermare l'esistenza di «una relazione sentimentale» con il premier, ma non è stata in grado di precisare quanto sia durato il rapporto. Il consigliere regionale ha poi raccontato a Ilda Boccassini e Antonio Sangermano di essersi fermata a dormire ad Arcore qualche volta, ma anche in questo caso la Minetti non ha fornito date precise. «Non ricordo - ha poi aggiunto se in una occasione anche la Ruby si è fermata a dormire». Davanti ai magistrati, che le hanno mostrato poi i tabulati telefonici da cui risultavano ben 122 contatti tra lei e la giovane marocchina, la Minetti ha poi finito per confermare alcune telefonate e sms con Ruby, ma non ha aggiunto altro.
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