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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2011 alle ore 08:14.

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Finmeccanica, interrogato a Roma BorgogniFinmeccanica, interrogato a Roma Borgogni

In trasferta a Roma negli uffici della Digos, il procuratore aggiunto della Procura di Napoli, Francesco Greco e il sostituto Henry John Woodcock, titolari del procedimento sulla P4, hanno interrogato il direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, in qualità di persona informata sui fatti. Borgogni non è un nome qualsiasi nello scacchiere: da molti viene indicato come il numero 2 dell'azienda dopo il presidente Pier Francesco Guarguaglini.

Nulla è trapelato sull'interrogatorio, a parte che i pm napoletani avrebbero chiesto al dirigente di Finmeccanica di chiarire alcuni rapporti con persone entrate nell'inchiesta sulla presunta associazione segreta, tra le quali l'uomo d'affari Luigi Bisignani, considerato uno dei personaggi-chiave dell'inchiesta stessa. Borgogni avrebbe risposto a tutte le domande, confermando di conoscere alcune delle persone indicate dai pm, ma avrebbe escluso di essere a conoscenza di qualsiasi fatto illecito.

Conclusa la chiacchierata con i due pm, Borgogni è stato poi ascoltato, sempre in qualità di persona informata sui fatti, da un altro pm napoletano, Vincenzo Piscitelli, che sta indagando sul conto di Marco Milanese, ex ufficiale della Guardia di Finanza e ora del deputato del Pdl, che – secondo i pm - si sarebbe speso per la nomina di alcuni dirigenti in società del gruppo Finmeccanica in cambio di utilità. Il pm ha mantenuto il massimo riserbo sull'audizione ma secondo quanto è trapelato, al centro del colloquio ci sarebbe stata la richiesta di una serie di chiarimenti su informazioni e documenti già acquisiti dai magistrati napoletani nel corso dell'inchiesta sulla nomina di dirigenti di società della holding. Anche in questo caso - secondo quanto è emerso – Borgogni avrebbe risposto alle domande del pubblico ministero, dando la propria versione dei fatti.

Ricordiamo che due giorni fa erano stati perquisiti gli uffici romani della direzione relazioni esterni di Finmeccanica e a quanto sembra non sarebbe stato prelevato alcun documento. Finmeccanica – con una nota in relazione all'articolo pubblicato ieri sul Sole 24 Ore dal titolo "P4, altre società all'esame dei pm" – ha ribadito «la propria estraneità a questa indagine». Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Daniela Santanchè ha «smentito categoricamente» la notizia riportata ieri da alcuni quotidiani «di essere stata ascoltata dai pm di Napoli che indagano sul cosiddetto caso P4». «È imbarazzante – ha dichiarato – che anche un prestigioso quotidiano pubblichi notizie false contribuendo a quella campagna di veleni che ha oscuri fini politici».

La trasferta dei magistrati napoletani che indagano sulla P4 è stata però anche l'occasione per fare il punto con i colleghi romani. Lasciati gli uffici della Digos i pm campani si sono infatti trasferiti in procura per una riunione di coordinamento. All'incontro, per la procura romana, c'erano il procuratore capo Giovanni Ferrara, l'aggiunto Giancarlo Capaldo e altri due sostituti procuratori. Per la procura di Napoli, il procuratore aggiunto Greco e il sostituto Woodcock. Anche in questo caso nessuna informazione ufficiale ma la riunione di coordinamento – secondo quanto è trapelato al termine dell'incontro – avrebbe riguardato uno scambio di informazioni su fatti ritenuti di interesse sia per i magistrati della Capitale, sia per quelli napoletani che indagano sulla P4.

Questa prima riunione convalida l'ipotesi che la procura napoletana potrebbe cedere il passo a quella capitolina, visto che la gran parte dei personaggi coinvolti e dei fatti contestati sono accaduti proprio nella Capitale (si veda il Sole-24 Ore di ieri).

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