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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2011 alle ore 14:42.

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Il comitato del no al nucleare: con l'election day si risparmierebbero 400 milioni da dare al GiapponeIl comitato del no al nucleare: con l'election day si risparmierebbero 400 milioni da dare al Giappone

Accorpare il referendum sul nucleare e sull'acqua con il voto delle amministrative previsto a maggio, e destinare i soldi risparmiati - circa 400 milioni - al Giappone colpito da terremoto, tsunami e dalla seguente e sempre più preoccupante catastrofe nucleare. È la proposta che lanciano le oltre 60 associazioni (fra cui Acli, Articolo 21, Banca Etica, Greenpeace e Slow Food) riunite nel comitato "Vota sì per fermare il nucleare", presentata oggi in una conferenza stampa a Roma.

«Nonostante il recente voto contrario della Camera - hanno spiegato i rappresentanti del comitato - è necessario che il governo ci ripensi», e lo faccia in nome della «democrazia nel nostro paese, ma non solo». Infatti, oltre a chiedere l'accorpamento dei due appuntamenti
per un risparmio prezioso mentre in Italia «le famiglie ancora scontano i danni della recessione globale», la richiesta nasce alla luce della gravissima situazione in corso nei reattori nucleari della centrale di Fukushima. Perciò, «chiediamo all'esecutivo di abbandonare il furore ideologico e di tornare con i piedi per terra: i 400 milioni risparmiati accorpando amministrative e referendum potrebbero essere destinati agli aiuti per il Giappone».

E per il 26 marzo prossimo si sta organizzando una manifestazione nazionale a Roma, che partirà alle 14 da Piazza della Repubblica con arrivo a Piazza San Giovanni.

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