Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 12:55.

My24
Robert Gates a Mosca: la Russia entri nelle coalizioni internazionaliRobert Gates a Mosca: la Russia entri nelle coalizioni internazionali

La Russia dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di entrare in future coalizioni internazionali. Lo ha detto lunedì, a San Pietroburgo, il segretario al Pentagono Robert Gates impegnato in due giorni di visita in Russia proprio mentre si alza la tensione per l'intervento in Libia che Mosca ha chiesto di fermare. «Invito voi e i vostri dirigenti a pensare in quale forma i militari russi potrebbero operare nel quadro delle coalizioni internazionali» ha detto Gates nel suo discorso ai cadetti dell'Accademia navale di San Pietroburgo, lanciando un messaggio distensivo ai dirigenti russi.

Il livello di cooperazione con Mosca del resto è ottimo, aveva dichiarato il ministro americano ai cronisti sull'aereo che lo portava in Russia, e il segnale più importante della collaborazione con l'Occidente è arrivato proprio sulla Libia quando venerdì notte a New York il governo di Mosca, nonostante i forti dubbi, non ha opposto il veto alla risoluzione 1973 che ha autorizzato le forze internazionali a far rispettare una "no-fly zone" nel paese. Un atteggiamento che i media russi hanno definito "alla cinese": astenersi per manifestare apertura alle richieste occidentali ma al tempo stesso sottolineare la distanza con l'interventismo nelle vicende interne degli stati. Sembra che la posizione di Mosca non sia stata granitica nella vicenda. Secondo il quotidiano Kommersant il presidente Dmitrij Medvedev avrebbe a un certo punto persino sposato l'idea della "no-fly zone" per poi arrivare al compromesso sull'astensione con il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. «Un tale approccio consente alla Russia di avere due risultati: rafforzare le relazioni con l'Occidente e mantenere i propri asset in Libia dopo un abbattimento del dittatore», ha scritto il giornale.

Passi avanti tra Gates e il collega russo della Difesa Anatolij Seryukov potrebbero arrivare anche sul fronte della difesa antimissile, finora punto di forte frizione tra i due paesi. «Siamo determinati a risolvere le difficoltà», ha detto Gates annunciando che Stati Uniti e Russia potrebbero cominciare a mettere in comune una banca dati in cui scambiare informazioni sui sistemi di lancio dei missili, per esempio. A fine novembre Medvedev aveva avvertito Washington che i piani di scudo americani avrebbero potuto scatenare una nuova corsa agli armamenti se Mosca non fosse stata chiamata a fare parte di un progetto condiviso. La paura dei russi, naturalmente, è che i piani antimissile degli Usa piazzino armamenti alle porte del paese, negli ex satelliti sovietici ora nella Nato.

Putin ironizza sulle crociate e annuncia: triplicheremo i missili
In questo quadro va segnalata comunque la presa di posizione del premier Vladimir Putin, che ha criticato senza mezzi termini la risoluzione con cui il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha autorizzato l'intervento militare contro la Libia. Il premier russo ha parlato di una «chiamata medievale alla crociata» ed ha accusato gli Stati Uniti di ricorrere sempre più frequentemente e in modo automatico alla forza: Jugoslavia e Belgrado, Afghanistan, Iran «e oggi è uil turno della Libia». Putin ha riconosciuto che a Tripoli c'è un regime non democratico, ma che questo «non giustifica un intervento militare». Per il primo ministro russo inoltre «gli eventi in Libia testimoniano che la Russia dovrebbe rinforzare le proprie difese». Putin ha nche fatto sapere che la Russia triplicherà la produzione di missili strategici dal 2013 e intende investirvi 77 miliardi di rubli di - circa 1,9 miliardi di euro - qui al 2020. Il premier ne ha parlato durante una riunione dedicata allo sviluppo del programma statale per gli armamenti nel periodo 2011-2020.

Medvedev risponde: parole inaccettabili
Il presidente russo Dmitri Medvedev ha definito inaccettabile l'uso del termine crociata"usato oggi dal premier premier Vladimir Putin parlando della risoluzione Onu che ha autorizzato l'intervento militare in Libia. Lo riporta l'agenzia Interfax secondo la quale il presidente si è scagliato contro giudizi «non ponderati», che possono portare allo scontro di civiltà. Il presidente ha anche dichiarato che la Russia è pronta a mediare nei colloqui di pace sulla Libia. Anche se può sorprendere la tensione nei rapporti tra presidente e premier non è la prima volta che si arriva a una smentita pubblica di Putin da parte di Medvedev: era già avvenuto ad esempio a dicembre, prima della seconda sentenza di condanna di un oligarca, Mikhail Khodorkhovski, il miliardario ex patron della maggiore azienda petrolifera del paese ora detenuto. Putin, prima del secondo verdetto, aveva definito l'ex dirigente del gigante petrolifero Yukos «ladro e delinquente, il cui posto giusto è la prigione». Medvedev, un paio di giorni dopo, aveva replicato che «non è consentito a nessuno di dichiarare colpevole qualcuno prima di una sentenza», con chiara allusione al caso Khodorkovski, condannato a 14 anni di carcere con sentenze che i suoi sostenitori sostengono essere state dettate da Putin.

La letture dei giornali russi: doppio binario per ragioni di politica interna
Pur essendo un'esternazione di «carattere personale», le parole del primo ministro - che in teoria non ha competenza in politica estera - riflettono bene la posizione doppia di Mosca nei confronti della crisi in Nord Africa. Mentre oggi autorevoli giornali, come Kommersant, leggevano l'astensione russa in sede di Consiglio di sicurezza come una mano tesa all'Occidente in una reale ottica di reset, altri come il Moscow Times sottolineavano la necessità per la Russia di «non mostrarsi troppo accomodante» laddove la «storia di forte opposizione ad azioni militari sponsorizzate dagli Usa ha radici profonde nel Paese». Pare così che nel gioco della parti all'interno del tandem Putin-Medvedev il premier continui a fare la voce grossa, promettendo anche un massiccio riarmo della Federazione, mentre il presidente si ritaglia il ruolo di interlocutore moderato seppur risoluto.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi