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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 17:42.

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Ore decisive per il dl sul federalismo fiscale, ma il voto slitta a giovedìOre decisive per il dl sul federalismo fiscale, ma il voto slitta a giovedì

Slitta da domani sera a giovedì pomeriggio alle 17 il voto finale sul decreto attuativo del federalismo fiscale su fisco regionale, provinciale e sanità in commissione Bicamerale. Lo riferisce il portavoce del presidente della commissione Enrico La Loggia, al termine dell'Ufficio di presidenza dell'organismo parlamentare che ha deliberato all'unanimità il nuovo calendario. Giovedì, dunque, dopo il dibattito alla Camera sulla Libia, dalle 14.30 alle 17 in commissione Bicamerale ci sarà il voto sugli emendamenti al decreto e le dichiarazioni di voto finale e poi si passerà al voto dei pareri al provvedimento. Domani ci sarà anche un incontro tra le regioni e il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, che dovrebbe affrontare, tra l'altro, il tema dei tagli subiti dai governatori. Si starebbe lavorando per trovare la copertura per i 420 milioni per il 2011 per il trasporto pubblico locale e la misura potrebbe venire inserita o direttamente nel decreto del federalismo regionale oppure in un decreto legge ad hoc.

Errani: «Il governo attui l'accordo di dicembre»
«Chiediamo al governo di dare piena attuazione all'accordo di dicembre», ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, Vasco Errani, al termine della seduta straordinaria della Conferenza, riferendosi al federalismo fiscale. L'accordo di dicembre - ha ricordato Errani - prevedeva l'erogazione di 425 milioni di euro per il 2011, fuori dal Patto di stabilità, e la fiscalizzazione del trasporto pubblico locale, dal 1 gennaio 2012. «È essenziale poi la revisione dei tagli previsti dalla manovra di luglio, per le Regioni che rispettino il Patto di stabilità - ha proseguito Errani - per dare attuazione al federalismo».
Il presidente dell'Emilia-Romagna ha poi citato i punti critici del decreto sul federalismo fiscale regionale. «Per noi - ha detto - l'addizionale Irpef deve essere esigibile dal 2013, non dal 2011; ci sono problemi riguardanti il fondo perequativo e un disallineamento tra i provvedimenti che riguardano Comuni, Province e Regioni». «Per le Regioni tutti questi punti sono fondamentali», ha affermato Errani. «L'esigibilità dell'accordo prevede che le risorse ci siano non che ci sia un ulteriore impegno; l'impegno è già stato preso», ha aggiunto Errani, per il quale «il federalismo fiscale è essenziale, ma deve essere fatto bene e deve essere sostenibile».

Zaia e Cota: «I fondi si troveranno»
«Il governo ha detto che troverà le risorse e siamo certi che manterrà la promessa». Questa la linea dei governatori della Lega, Roberto Cota e Luca Zaia, sul federalismo, dopo le richieste del presidente della Conferenza, Vasco Errani, che ha chiesto all'esecutivo di mettere a disposizione i fondi sul trasporto pubblico locale senza limitarsi ad un «nuovo impegno». «Il governo ha parlato in maniera chiara - ha detto Cota - e ha detto che le risorse per il 2011 sul trasporto pubblico locale ci saranno, siamo certi che manterrà le promesse». La riunione di oggi, ha aggiunto Zaia, «è servita da approfondimento, ma abbiamo l'assoluta volontà di essere a fianco del governo. La quadra si è sempre trovata e succederà anche questa volta, noi non siamo con quelli che pensano che il governo sia inaffidabile».

Per la Cgia di Mestre il federalismo potrebbe fruttare 6 miliardi di euro di entrate alle regioni
Intanto la Cgia di Mestre, sulla base delle disposizioni previste dal decreto sul federalismo regionale in discussione in Commissione bicamerale, ha calcolato che per i governatori italiani il federalismo regionale potrebbe garantire un aumento delle entrate di quasi 6 miliardi di euro. La stima - premette la Cgia - parte dall'ipotesi teorica che dal 2011 al 2015 le Regioni ordinarie aumentino l'aliquota Irpef regionale sino al livello massimo consentito. Nello specifico: aliquota massima all'1,4% per tutti i contribuenti nel periodo 2011-2013; per l'anno 2014, aliquota massima all'1,4% per i redditi fino a 28.000 euro, mentre oltre i 28.000 euro aliquota massima al 2%; per il 2015, aliquota massima all'1,4% per i redditi fino a 28.000euro, oltre i 28.000 euro aliquota massima al 3 per cento.

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