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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2011 alle ore 14:23.
Il terrorismo è tornato oggi a Gerusalemme con una forte esplosione alla fermata dell'autobus di linea 74, vicino al centro congressi del Palazzo della Nazione. Secondo i servizi di emergenza e il quotidiano Haaretz non ci sono morti. I feriti sono circa 25, quattro dei quali versano in condizioni gravi. Tutti sono stati già ricoverati nei principali ospedali cittadini. In un primo momento era sembrato che l'esplosione fosse stata provocata da un kamikaze. Dopo, gli artificieri hanno stabilito che è stata provocata da un ordigno che si trovava in una borsa alla fermata dell'autobus, vicino a un palo del telefono.
La zona dell'incidente è stata isolata e ispezioni vengono condotte adesso alle ricerca di altri ordigni che potrebbero trovarsi ancora nella zona. La paternità dell'attentato non è stata ancora rivendicata da alcuna organizzazione. Un portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, Jonathan Peled, ha affermato che l'attentato «apparentemente» non è di tipo kamikaze e che la bomba che lo ha provocato non era sul bus. Numerose ambulanze sono accorse sul posto, dove decine di persone giacevano a terra coperte di sangue. Il premier Benjamin Netanyahu ha annullato il viaggio a Mosca.
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