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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2011 alle ore 06:39.

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ROMA
Arriva una boccata d'ossigeno per il mondo della ricerca. Il Cipe ha approvato ieri il programma nazionale predisposto dal ministro Mariastella Gelmini che destina lo stanziamento di 1,8 miliardi euro alla realizzazione di 14 progetti bandiera. Ora occorrerà attendere il via libera definitivo del Consiglio dei ministri atteso per l'inizio di aprile. Diversi i settori interessati: dal nucleare all'ingegneria marina, dalla genetica ai beni culturali per finire all'aerospazio.
La notizia farà felici gli enti pubblici e le imprese che attendevano da quattro anni il varo del documento quadro con le priorità del governo in tema del governo e le rispettive linee d'azione. Il precedente programma nazionale era scaduto infatti nel 2007. Da allora non si era andati oltre il semplice annuncio, la costituzione di tavoli di lavoro e la presentazione di "bozze" via via più definite. Come quella dell'autunno 2009 nella quale la responsabile di viale Trastevere ha messo nero su bianco obiettivi e risorse su cui il Miur era pronto a investire. Sperando che anche gli altri dicasteri e i governatori facessero altrettanto in modo da permettere al ministero dell'Economia di dire l'ultima parola sui profili finanziari dell'operazione. Stimati all'epoca in circa 15 miliardi di euro.
In realtà quest'ultimo passo non è ancora stato compiuto. Da qui la decisione della Gelmini di procedere lo stesso ma con una versione "light" del piano che utilizzasse i fondi già appostati dagli enti di ricerca nei rispettivi bilanci. Ne è venuto fuori un Pnr diverso innanzitutto nel nome visto che da 2010-2012 si è trasformato in 2011-2013. Ma anche nel budget: la portata complessiva dell'operazione è diventata di 1.772 milioni di euro che saranno utilizzati per 14 progetti giudicati prioritari e battezzati, appunto, «bandiera». Con l'obiettivo dichiarato di arrivare, grazie al contributo delle aziende private, a 2,5 miliardi di investimenti complessivi.
Degli 1,8 miliardi di euro "cash" la maggior parte arriverà dal fondo di finanziamento per gli enti di ricerca. Così suddivisi: 252 sul bilancio 2010, 925 sul triennio 2011-2013 e 595 sulle annualità successive. Contemporaneamente viene definita la quota di risorse complessive che il Miur destinerà al Pnr nel suo complesso: 6,2 miliardi di euro. A cui si aggiungeranno, eventualmente più avanti, le doti individuate dagli altri ministeri e dai governatori. Il target finale resta lo stesso: portare entro il 2020 l'Italia a spendere l'1,53% del Pil in ricerca e sviluppo.
Passando ai 14 progetti, la porzione maggiore di finanziamenti (600 milioni) sarà assorbita dal lancio di due satelliti per l'osservazione della superficie terrestre che va sotto il nome di "Cosmo-Skymed II generation". La piazza d'onore spetta invece a "Ritmare": 450 milioni indirizzati a sviluppare la ricerca scientifica e tecnologica dedicata al mare e a tutte le sue problematiche. Il podio è completato dall'acceleratore di particelle con applicazione diretta nella ricerca di base e nella fisica, il cosiddetto "Super B factory" (250 milioni).
Tra i comparti interessati spicca poi il nucleare. La moratoria di un anno sulla costruzione delle centrali nel nostro paese (su cui si veda altro articolo a pagina 21) non bloccherà la ricerca come confermano i 39 milioni destinati alla formazione dell'"Ambito nucleare" e gli 80 del progetto "Ignitor" per la sperimentazione, in tandem con la Russia, di plasmi termonucleari in grado di accendersi.
Il Pnr guarda con un occhio di riguardo anche all'industria. Vecchia e nuova. Lo dimostrano, da un lato, i 12 milioni appostati sulla "Fabbrica del futuro" con cui si vuole ammodernare il nostro sistema manifatturiero; dall'altro, i 23 rivolti alla nascita di una piattaforma automatizzata per le nanotecnologie in campo medico e biologici, chiamata "Nanomax". In terreni affini si avventurano altri due progetti come "InterOmics" (25 milioni per la fusione di più discipline e la creazione di nuovi bio-marcatori) ed "Epigenomica" (30 milioni per studiare nuove forme di sequenziamento di Dna e Rna). Altrettanti ne andranno infine ai beni culturali per potenziare l'appeal turistico dello Stivale.
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LA PAROLA CHIAVE
Progetti bandiera
Individua la prima tranche del programma nazionale per la ricerca 2011-2013. Si tratta dei primi 14 progetti che il ministero dell'Istruzione ha individuato come prioritari e su cui ha deciso di investire. Il loro valore complessivo sfiorerà gli 1,8 miliardi di euro. In gran parte si tratterà di risorse già appostate sul fondo per il finanziamento ordinario degli enti di ricerca. Varie le linee di intervento: si va dalla ricerca in campo aerospaziale agli interventi per la fisica e la genetica fino alla tutela dei
beni culturali

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