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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2011 alle ore 06:40.

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ROMA
Adesso i Responsabili attendono il completamento del rimpasto: la nomina agli 11 posti ancora vacanti di sottosegretario. Se l'aspettano per la prossima settimana. Silvio Berlusconi glielo ha garantito l'altra sera a cena ospitandoli a Palazzo Grazioli e loro sono convinti che manterrà la promessa anche perché – sottolinea qualcuno – «c'è da votare in aula il conflitto di attribuzioni» sul caso Ruby.
La nomina di Saverio Romano a ministro dell'Agricoltura, decisa dal premier nonostante le perplessità manifestate pubblicamente dal Capo dello Stato, non è dunque bastata a tranquillizzare il drappello di deputati di Ir che garantisce la sopravvivenza del governo.
Il gruppo dei Responsabili «è composto da diversi sottogruppi e ognuno di questi dovrebbe essere rappresentato nel governo», conferma senza troppi giri di parole Francesco Pionati, leader dell' Adc in un'intervista alla Zanzara su Radio 24, nella quale quantifica in «un terzo» il numero dei posti che spetterebbero alla terza gamba del governo. E visto che il Pid, il partito del neoministro Romano da cui fa sapere di «non sentirsi rappresentato, la sua fetta l'ha già presa, ora tocca agli altri: «Io e Calearo potremmo essere sottosegretari con una probabilità molto alta», assicura Pionati, mentre tra gli ex finiani in pole ci sarebbero, sempre per Pionati, «Polidori e Siliquini» seguite da Belcastro per Noi Sud, «visto che Sardelli fa già il capogruppo». Se così fosse di posti addirittura ne avanzerebbero. In realtà non è così.
Il malumore si avverte infatti anche nel Pdl. La nomina di Romano, la necessità di Berlusconi di rassicurare i Responsabili infastidisce non poco quanti finora si sono dimostrati leali con il premier fin dall'inizio della legislatura. Ecco perché il Cavaliere insiste nell'annunciare la volontà di allargare ulteriormente il governo. Berlusconi lo ha ribadito anche mercoledì. E non è da escludere che il disegno di legge per innalzare il tetto della Bassanini sugli incarichi di governo possa arrivare già la prossima settimana in consiglio dei ministri.
Il premier non sottovaluta il voto di ieri in aula sulla Libia dove la mozione di maggioranza è passata per soli 7 voti. Osserva Osvaldo Napoli, fedelissimo del Cavaliere: «Troppe assenze nella maggioranza e troppo importanti per una votazione che mette in gioco questioni come la pace e la guerra. La maggioranza salvata dalle assenze fra le fila dell'opposizione non è stato un grande spettacolo ed è bene dircelo e dirlo».
Il timore è che queste assenze in futuro potrebbero addirittura moltiplicarsi. «A partire da metà aprile, quando i Responsabili saranno certi che le elezioni politiche sono scongiurate ci faranno ballare...», è l'amaro commento di un esponente di peso del Pdl.
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