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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2011 alle ore 14:57.

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Sarkozy: «Stop a centrali che non supereranno gli stress test». Nella foto la colonna di fumo che esce dal reattore n. 2 della centrale nucleare di Fukushima (AFP Photo)Sarkozy: «Stop a centrali che non supereranno gli stress test». Nella foto la colonna di fumo che esce dal reattore n. 2 della centrale nucleare di Fukushima (AFP Photo)

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha promesso di chiudere le centrali nucleari che non passeranno gli stress test che l'Unione europea ha deciso di effettuare dopo l'incidente di Fukushima: «Se i test non saranno positivi, tireremo le giuste conseguenze cioè la possibile chiusura delle centrali atomiche».

L'UE ha deciso di sottoporre tutte le 143 centrali nucleari a prove di resistenza. Il presidente Josè Manuel Barroso durante il vertice ha dato mandato all'esecutivo europeo di preparare le modalità di questi esami. Il mandato non prevede per ora l'obbligatorietà dei test e la partecipazione degli stati membri è prevista su base volontaria. La Gran Bretagna ha dichiarato di essere contraria e anche Svezia e Danimarca non sembrano propense ad accettarli. Il presidente stabile della Ue Herman van Rompuy ha detto che la Ue si darà «i più alti standard al mondo in termini di sicurezza nucleare».

La Ue prenderà iniziative anche per assicurare che standard elevati di sicurezza siano garantiti alle centrali nucleari che si trovano ai confini del territorio europeo. Il lavoro preparatorio della Commissione dovrebbe essere terminato a fine giugno e i primi stress test dovrebbero tenersi nella seconda parte dell'anno.

Secondo l'agenzia francese per la sicurezza nucleare l'emergenza nucleare nella centrale giapponese «potrebbe durare mesi». La situazione resta precaria in tre reattori dell'impianto, il n. 1, il 2 e il 3 e questo costituisce motivo di «grande preoccupazione».

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