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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2011 alle ore 14:20.

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La centrale di Fukushima (Reuters)La centrale di Fukushima (Reuters)

Gli alti livelli di radiazione rilevati domenica nell'acqua che allaga il seminterrato dell'edificio delle turbine del reattore 2 di Fukushima sono causati probabilmente dalla parziale fusione delle barre di combustibile nucleare. Lo ha detto il portavoce del governo, Yukio Edano, aggiungendo che questa fusione parziale è stata temporanea, ma ha fatto in modo che l'acqua in cui è immerso parte dell'edificio delle turbine dell'unità 2 registri alti livelli di radioattività e renda difficile il lavoro degli operai.

«La radiazione sembra provenire dalle barre di combustibile parzialmente fuse e venute in contatto con l'acqua utilizzata per raffreddare il reattore», ha spiegato Domenica sono stati rilevati livelli di 1.000 millisievert all'ora nel reattore 2, il che ha fatto temere danni al nucleo del reattore o alle tubature che conducono l'acqua radioattiva tra le turbine e i nucleo. La Tokyo Electric Power (Tepco) si è tra l'altro sbagliata nella misurazione della radioattività dell'acqua dentro l'unità, dicendo in primo tempo che era di 10 milioni di volte superiore al normale, quando in realtà era di 100mila volte. Il governo giapponese ha dunque bacchettato pesantemente la Tepco per l'errore, definendo «inaccettabile» la gestione dell'informazione da parte della società.

Negli ultimi giorni, comunque, è continuato a crescere il grado di allarme, che ormai ha raggiunto il livello 6 e continua a catalizzare le attenzioni del paese. Lo sguardo, però, si volge anche al futuro, e preannuncia un possibile cambio di rotta in uno dei paesi più "nuclearizzati" del mondo: «Per ora - hanno riferito fonti del governo giapponese all'Ansa - la priorità è gestire l'emergenza, ma poi sarà necessario fare una revisione ad ampio raggio sul nucleare»; il ripensamento metterà sotto esame anche le modalità di controllo sulla sicurezza degli impianti, a partire dal ruolo e dai poteri dell'Authority. I problemi di Fukushima, e l'opacità delle informazioni che hanno accompagnato l'evoluzione dell'emergenza, hanno evidenziato la reticenza della società proprietaria degli impianti, la Tepco; in Giappone le aziende che gestiscono le centrali hanno un peso importante nell'Authority di controllo, ed è probabile che sarà questo uno dei primi aspetti a essere messo sotto esame.

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