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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2011 alle ore 08:07.

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Il Governo stringe sulle nomineIl Governo stringe sulle nomine

ROMA - Il Governo tenta l'affondo sulla partita nomine, per decidere prima della scadenza di lunedì 4 aprile, la data entro la quale vanno depositate le liste per i candidati ai consigli di amministrazione di Enel, Eni e Finmeccanica. Nel pacchetto anche Terna, il termine scade il 16 aprile, quindi Poste Italiane senza un termine perentorio perché non è una società quotata.

Un vertice a Palazzo Chigi ieri mattina ha affrontato i temi aperti e il Leitmotiv di questa campagna assembleare, cioè la richiesta della Lega Nord di avere poltrone pesanti nelle ex partecipazioni statali. Con il premier Silvio Berlusconi, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, accompagnato dal direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, il sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, sono convenuti anche due esponenti della Lega, il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli e il presidente della commissione Bilancio della Camera, Giancarlo Giorgetti.

Un brivido percorre i capiazienda in scadenza, anche quelli che si sentono più tranquilli della conferma, come Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale dell'Enel e Paolo Scaroni che ha le stesse cariche all'Eni. C'è la possibilità che in questi gruppi cambi il presidente. Per l'Eni, una poltrona occupata da nove anni da Roberto Poli, professionista vicino alla famiglia Berlusconi, è nel cda della Fininvest e della Mondadori, sta salendo la candidatura come presidente di Paolo Andrea Colombo, un altro professionista milanese dal ricco palmarès, tra cui la presenza nel cda di Mediaset.

Nato nel 1960, Colombo è dal 2008 nel cda Eni, nella lista del ministero dell'Economia. In precedenza è stato per sei anni nel collegio sindacale dell'Eni, gli ultimi tre come presidente dell'organo di controllo. È socio fondatore della Borghesi Colombo & Associati, società di consulenza in finanza d'impresa, sindaco e consigliere di varie società, tra l'altro professionista di fiducia delle famiglie Moratti e Cabassi.

Per l'Enel c'è una richiesta della Lega di assegnare la presidenza a Gianfranco Tosi, ex sindaco di Busto Arsizio, già nel cda come Augusto Fantozzi, il commissario di Alitalia che, con il sostegno di Letta, potrebbe concorrere alla stessa carica o alla presidenza di Enel Green Power. Pende anche la richiesta leghista di mandare il viceministro delle Infrastrutture, Roberto Castelli, alla presidenza di Terna, al posto di Luigi Roth. Viene eccepita l'incompatibilità di Castelli perché fa parte del governo, ma Castelli insiste. Se la sua candidatura dovesse passare, Roth potrebbe essere spostato o in uan società del gruppo Finmeccanica o alla presidenza di una delle grandi società dell'energia.

Resta il rebus di Finmeccanica. Pier Francesco Guarguaglini, presidente e ad dal 24 aprile 2002, cerca di orientare la scelta del nuovo amministratore delegato, mentre dovrebbe rimanere presidente con alcune deleghe, benché non manchino candidati anche a questa posizione. Guarguaglini ha il sostegno di Letta. Per la posizione di a.d. del gruppo sembrano in vantaggio due candidati. Il primo è il piacentino Giuseppe Orsi, amministratore delegato di AgustaWestland, l'azienda con i risultati migliori del gruppo, appoggiato anche dalla Lega. L'altro è il bellunese trapiantato a Genova Giuseppe Zampini, che ha fatto molto bene nella ristrutturazione di Ansaldo Energia.
La Lega è pronta a giocare anche il jolly Massimo Ponzellini, per una presidenza di peso nell'energia oppure alle Poste, magari nella nuova Banca del Sud.

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