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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 06:36.

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Zuccoli-Lescoeur per il nuovo vertice che guiderà EdisonZuccoli-Lescoeur per il nuovo vertice che guiderà Edison

Alla vigilia del consiglio di Transalpina di Energia che metterà il sigillo al nuovo vertice Edison, si va delineando il nuovo assetto di comando. Se per parte Edf sembra ormai data per certa la nomina di Bruno Lescoeur alla carica di amministratore delegato, il fronte italiano sembra orientato a confermare Giuliano Zuccoli alla presidenza. La situazione, al momento, è ancora piuttosto fluida e nessuno esclude che possano verificarsi ribaltoni dell'ultima ora ma per il momento sembra sia stata arginato il tentativo politico di aggiustare le candidature italiane.

La scelta francese
Edf sembra ormai aver deciso di consumare lo strappo con Umberto Quadrino. Tanto che oggi l'ad di Foro Buonaparte volerà a Parigi per un ultimo faccia faccia con i soci francesi. Difficile immaginare che l'incontro abbia come esito la riconferma del manager alla guida del gruppo energetico, piuttosto è pensabile che sarà una sorta di commiato dopo i dieci anni trascorsi da Quadrino ai massimi vertici della società, inizialmente come espressione dell'azionista Fiat, poi come rappresentante dei francesi. Ora, però, Henri Proglio, presidente del colosso transalpino, sembra aver deciso di imprimere una svolta rispetto al passato anche per provare a presidiare direttamente, tramite un fedelissimo, una partita che recentemente si è assai complicata visto lo scontro in atto Italia-Francia sulla campagna avviata nel paese dai transalpini.

Ecco perché, dopo aver considerato anche le opzioni Jean Louis Mathias e Thomas Piquemal (direttore finanziario di Edf e braccio destro di Proglio), Edf sarebbe ormai propensa a candidare Bruno Lescoeur, già membro del board di Foro Buonaparte e peraltro già avezzo anche a trattare con la politica italiana. Lescoeur, peraltro, vanta una forte esperienza nel settore del gas, attuale tallone d'achille del gruppo italiano, è senior executive vice president Edf e dallo scorso dicembre supervisore per il sud Europa delle attività del gruppo francese.

La risposta italiana
I soci italiani, con ogni probabilità, confermeranno almeno per la parte A2A, i manager già presenti nel board di Edison. La soluzione, alla quale si sarebbe giunti ieri in tarda serata, dopo un lungo confronto che ha visto scendere in campo anche le forze politiche per sponsorizzare l'ascesa di Gabriele Albertini e di Bruno Caparini, è stata presa nel tentativo di consegnare nelle mani della compagine italiana tutti gli strumenti utili a condurre a buon fine la trattativa con i francesi per il riassetto di Foro Buonaparte.

La fase, come è noto, è assai delicata. Non è il momento perché faccia capolino un presidente di garanzia, piuttosto serve che al timone sieda chi l'azienda la conosce bene e soprattutto chi ha ben in testa quale sia la direzione migliore da prendere per una riorganizzazione della società. Insomma, per ora l'ingresso di figure politiche al vertice di Edison sarebbe stato congelato ma, con ogni probabilità il dossier verrà riaperto a valle dell'eventuale accordo tra Edf e A2A sul riassetto.

Per i prossimi mesi, dunque, nel cda continueranno a sedere Giuliano Zuccoli (presidente del consiglio di gestione di A2A), Renato Ravanelli e Paolo Rossetti (entrambi dg di A2A), e potenzialmente anche l'avvocato Gregorio Gitti, al quale avrebbe potuto succedere Caparini. Lo stesso Albertini ieri ha dichiarato: «Non mi è stato detto nulla, ormai è una questione di ore, sono tranquillo anche se un po' dispiaciuto. Credo che si vada verso un rinnovo degli attuali vertici». Lo deciderà, in ogni caso, il consiglio di gestione di A2A di oggi che dovrà anche approvare il bilancio 2010 che si chiuderà in utile (300 milioni) per il contributo di alcune dismissioni, in primis la quota in Alpiq.

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